Cannabis light Mix

Come posso vendere cannabis light nel mio locale

In questo articolo vi raccontiamo come poter vendere prodotti a base di Cbd nel proprio locale e come aumentare i guadagni della propria attività. La crisi di Covid-19 ha messo in ginocchio l'economia a grande, ma anche a piccola scala, bisogna trovare delle soluzioni per aumentare i profitti, e diversificare la propria offerta potrebbe essere una soluzione vincente.

Leggi tutto l'articolo per essere scoprire come aumentare i guadagni della tua azienda. Nello specifico vi racconteremo:

  1. La ripresa economica post Covid-19
  2. Cannabis light per rilassarsi
  3. Vendere cannabis light in negozio
  4. Prodotti certificati guadagni garantiti

Confetti al cbd

La ripresa economica post Covid-19

Lo shopping online ha cambiato completamente il nostro modo di fare acquisti, mettendo a rischio il futuro di botteghe, librerie e dei piccoli negozi di quartiere. I prezzi bassi offerti dai grandi colossi dello shopping digitale rendono poco competitivi i negozi al dettaglio, che non possono permettersi sconti di quel tipo. Lo shopping online, infatti, funziona grazie ai grandi numeri che lo caratterizzano, e sono proprio i grandi numeri a permettere ad Amazon, Zalando e soci di vendere prodotti a prezzi così scontati. 

Oggi i piccoli negozianti devono inventarsene di tutti i colori per riuscire a sopravvivere e si trovano costretti a una ricerca continua, che gli permetta di proporre selezioni accurate di prodotti e novità assolute, necessarie per sconfiggere la tentazione dei clienti di rivolgersi al mercato online.

Offrire una selezione di prodotti ampia è la chiave per resistere al mercato 2.0.

Oltre a questo, ci sono molti modi per fidelizzare i clienti e convincerli a non rivolgersi a nessuno all'infuori del negoziante di fiducia. Qualche esempio? Fidelity card, consegne a domicilio, prodotti omaggio, consigli dedicati e piccoli gadget possono aiutare a tenersi stretti i clienti più affezionati. Se le persone amano frequentare il vostro negozio perché si fidano di voi, apprezzano la vostra selezione e – ancor di più -  il vostro modo di fare, difficilmente cederanno alle lusinghe dello shopping online.


Cannabis light per rilassarsi

C'è un beneficio della cannabis che, più di molti altri, potrebbe portarla alla ribalta tra le persone comuni: la sua capacità di rilassare corpo e mente, facilitando il riposo e allentando lo stress. Tutto questo è merito del cannabidiolo (CBD), un metabolita della cannabis altamente assimilabile dall’organismo. A differenza del THC,responsabile degli effetti della cannabis tradizionale, il CBD non sortisce alcun effetto psicoattivo e non influisce in alcun modo sulle facoltà cerebrali né sulla lucidità. 

Ma com'è possibile che la marijuana abbia tutte queste capacità? I principi attivi della cannabis hanno effetti sul corpo umano perché interagiscono con il sistema endocannabinoide, l'insieme dei recettori cannabinoidi presenti nel nostro organismo. Il sistema endocannabinoide si attiva in maniera spontanea in condizioni di benessere e piacere, stimolando il sistema immunitario e vigilando sull'omeostasi, la capacità del corpo di restare in equilibrio biochimico.

Il corpo umano produce in modo del tutto naturale sostanze dette endocannabinoidi – gli equivalenti “umani” dei principi attivi della cannabis - che contribuiscono a regolare le normali funzionalità del sistema immunitario, del sistema nervoso, degli apparati cardiocircolatorio e riproduttivo. 

I consumatori assidui di cannabis riferiscono che il CBD contrasta efficacemente la depressione, gli stati ansiosi e l’insonnia, favorendo il relax e il riposo. Aiuta inoltre a combattere lo stress agendo principalmente sui suoi sintomi, contrasta il senso di nausea e gli effetti di patologie gravi quali l'arteriosclerosi, le patologie del sistema cardiovascolare, il diabete, problematiche muscolari, disturbi post-traumatici da stress, epilessia e attacchi di panico.

Rappresenta un valido coadiuvante anche nel trattamento di dolori cronici, artrite reumatoide, depressione e disturbi ossessivo-compulsivi, affermandosi così come uno degli alleati più preziosi per l’uomo presenti in natura.

Cannabis light

Vendere la cannabis light in negozio

Sapevi che vendere la cannabis nel proprio esercizio commerciale è legale secondo la legge italiana? Con la legge 242 del 2016 sulla canapa legale e sui prodotti a base di canapa, il Parlamento ha scelto di legalizzare la vendita di cannabis light in Italia per scopi diversi dall'uso ricreativo. Secondo il disposto della legge, è possibile vendere cannabis light per soli fini collezionistici o di ricerca scientifica, mentre è vietato farne un uso ricreativo. Per uso ricreativo si intende il consumo delle infiorescenze per scopi diversi da quelli terapeutici, attraverso la combustione o la vaporizzazione delle cime essiccate.

La marijuana light può essere venduta come prodotto solo se rispetta i limiti di legge: deve essere coltivata in Italia da soli semi autorizzati dalla UE e le infiorescenze essiccate devono contenere un quantitativo di THC inferiore allo 0,2%. Non ci sono, invece, limiti al quantitativo di CBD permesso. 

Vendere la cannabis light nel proprio negozio può essere davvero un'ottima idea per ampliare l'offerta, diversificare la clientela e offrire un prodotto nuovo, moderno e all'avanguardia, utile per trattare molti disturbi che richiederebbero l'utilizzo di medicinali. 

Ci sono alcune categorie di negozi che, più di altri, sono adatti ad ospitare la cannabis light nei loro scaffali. Se gestite una drogheria - e spezie, tè e tisane sono il vostro punto di forza - la cannabis sarà perfettamente integrata nella vostra offerta. Le infiorescenze di cannabis light possono essere utilizzate proprio come tisana, per conciliare il sonno e favorire il relax. La cannabis può anche essere associata a melissa, passiflora e camomilla, per potenziarne gli effetti. 

La legge 242 del 2016 non ha legalizzato solo la cannabis light, ma anche i prodotti derivati dalla canapa: parliamo di farina e olio di semi di canapa, latte di canapa, e tutti i loro – infiniti – derivati. Proporre ai clienti una selezione di prodotti a base di canapa li sorprenderà, anche perché si tratta di veri e propri superfood: l'olio e la farina di canapa contengono grandi quantità di grassi OMEGA3 e OMEGA6, fondamentali per tenere sotto controllo le malattie cardiovascolari e il colesterolo, e moltissimi antiossidanti, che combattono l'invecchiamento cellulare e ne favoriscono la rigenerazione. 

Chi può vendere la cannabis light? Chiunque, basta avere un esercizio commerciale. Non servono autorizzazioni né licenze particolari, dal momento che la cannabis non è un prodotto sottoposto a monopolio e può essere venduta liberamente. È importante accertarsi che il contenuto di THC sia quello consentito; oltre a questo vi servirà trovare dei fornitori affidabili, scegliere il prodotto e partire con questa nuova avventura. 

Cannabis light

Prodotti certificati guadagni garantiti

Il mondo della cannabis light è diventato affollato: tra il 2016 e il 2018 gli ettari coltivati a cannabis sono passati da 400 a 4000, con un fiorire continuo di aziende agricole e società che si dedicano alla coltivazione della cannabis light. Vendere cannabis light nei locali è una buona idea, ma bisogna saper scegliere i propri fornitori per essere sicuri di non andare incontro a rischi.

Da giugno 2019 la cannabis light può essere venduta solo se viene dichiarata priva di efficacia drogante: il titolare del negozio deve accertarsi che il contenuto di THC all'interno delle infiorescenze rispetti i limiti di legge e che le indicazioni riportate sulla confezione dei prodotti siano veritiere, leggibili e complete.

Ogni confezione deve riportare le indicazioni del luogo in cui sono stati effettuati gli esami sulla sostanza, oltre alla quantità di principio attivo presente al suo interno. Le confezioni devono essere vendute integre e sigillate; solo così – durante un eventuale controllo di polizia – si potrà provare con facilità che la sostanza incriminata è cannabis light e non marijuana acquistata sul mercato nero.

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