Coltivazione cannabis light

Come comprare cannabis durante la quarantena

In questo articolo parleremo di come comprare la cannabis idi questi tempi. Nello specifico vi racconteremo:

  1. Come comprare cannabis in quarantena
  2. Cannabusinness in quarantena
  3. Fake news e Covid-19
  4. La cannabis può aiutare a curare Covid-19?

L'arrivo del coronavirus ha mandato il mondo gambe all'aria: un attimo prima vivevamo le nostre vite in tutta normalità e quello dopo ci siamo ritrovati chiusi in casa a bramare disperatamente guanti e mascherine. Sono passati quasi due mesi da quando il premier Giuseppe Conte ha dichiarato il lockdown per l'Italia e ormai sembra che manchi poco alle prime riaperture. Ricominceremo a vivere piano piano, ma non torneremo a breve alla normalità.

In queste settimane abbiamo imparato a rinunciare a molte cose che prima ci sembravano scontate: il parrucchiere, l'estetista, lo spritz dopo il lavoro, la corsa al parco e le cene con gli amici. Purtroppo le nostre abitudini sono solo un lontano ricordo e lo resteranno ancora per molto tempo. Bisogna dire, però, che stiamo imparando a convivere con questa situazione: le prime settimane di quarantena sono state un caos, ma col passare del tempo molte attività si sono organizzate con le consegne a domicilio e hanno iniziato a portare nelle nostre case ciò che iniziava a mancarci.

Ognuno ha elaborato la sua routine e le giornate passano, una uguale all'altra... Il 3 maggio dovrebbe finire la fase più dura, ma ci sono cose che continueranno ad essere bloccate – come le palestre e i locali pubblici – fino alla creazione del vaccino e alla sua produzione su scala mondiale. Bisognerà avere pazienza e rimandare i vizi a data da destinarsi!

Cannabis light

Come comprare la cannabis in quarantena? 

Acquistare la cannabis in questo periodo di quarantena non è così complesso. I cannabis shop sono chiusi, come tutti gli altri negozi che non vendono beni di prima necessità, ma acquistare la cannabis light durante la spesa settimanale è possibile. L'importante è rispettare le limitazioni dell'ultimo DPCM e non allontanarsi troppo dalla propria abitazione, scegliendo rivenditori che si trovino nel vostro quartiere o vicino a dove lavorate, se non siete tra i fortunati che lavorano in smart working. Rispettate le distanze di sicurezza ed entrate nei negozi uno alla volta, facendo attenzione ad usare mascherina e guanti per limitare il rischio di contagio. 

Cannabis light mini bulk premium quality, solo per i veri amanti della cannabis.

Ci sono alcune tabaccherie che vendono ancora la cannabis light e solitamente offrono una buona selezione di genetiche, oltre ad accessori per il fumo e cartine di vari tipi. In molte città d'Italia sono diffusi anche i distributori automatici di marijuana light, molto simili a quelli che vendono le sigarette, che permettono di acquistare la cannabis light in tutta sicurezza. Richiedono soltanto un documento che attesti la maggiore dell'acquirente e il gioco è fatto!

Se invece volete proprio restare in casa potrete acquistare online la cannabis light. Attraverso il nostro sito web è possibile acquistare una o più varietà di marijuana legale e riceverla direttamente a casa, senza spostarsi dal divano.

La nostra cannabis è coltivata in Abruzzo da semi 100% certificati e cresce senza l'uso di additivi chimici. Acquistare dal nostro sito è semplice: navighi attraverso le categorie, scegli la tua cannabis preferita, la metti nel carrello e paghi con la carta o con il sistema che più ti aggrada. Dopo qualche giorno la nostra cannabis light sarà a casa tua. In questo periodo le spedizioni sono rallentate a causa della grande richiesta di consegne a domicilio, ma abbiamo potenziato i sistemi di consegna per non chiedere troppo ai nostri clienti.

Se non siete troppo pratici degli acquisti online potrete effettuare il vostro ordine anche su WhatsApp, scrivendoci cosa desiderate ricevere al numero 348 921 66 55. In pochi giorni l'ordine sarà da voi!  


Cannabusiness in quarantena 

Le misure di quarantena hanno dato una scossa al mercato della cannabis legale, sia in Europa che negli USA. Soprattutto negli USA si è registrato un prevedibile boom di acquisti, anche perché negli stati in cui la cannabis è legale, i negozi che la vendono sono considerati servizi essenziali. Solo in Nevada la vendita è stata consentita unicamente con la modalità consegna a domicilio. Il boom è tangibile: a fine marzo in California gli acquisti di marijuana sono cresciuti del 56% rispetto alle settimane precedenti e le richieste per la sola cannabis terapeutica sono schizzate del 41% in più.

Hai mai provato un dolce al Cbd? I nostri confetti, della tradizione di Sulmona sono una delicata prelibatezza.

Negli USA la cannabis consegnata a domicilio è fornita di indicazioni dettagliate su come disinfettare pacchetti e barattoli appena ricevuti. In Colorado è stata lanciata la campagna “Cannabis Against COVID”, per raccogliere milioni di dollari a sostegno degli operatori in prima fila per la lotta al virus. 

Cannabis light


Fake news e COVID19 

Il COVID19 ha scatenato i creatori di fake news: nelle ultime settimane sono state diffuse notizie che riconducevano il coronavirus a fattori da esso completamente slegati, come il 5G, l'inquinamento, un'operazione militare americana e chi più ne ha più ne metta. Si è detto che il sudore permette di buttare fuori il virus, che lo yoga - migliorando la respirazione – non fa ammalare di covid e che il miele ha un effetto disinfettante e crea una barriera antivirale. Dal boom dell'epidemia le notizie false o comunque non scientificamente rilevanti sul covid sono aumentate del 38%.

L'Osservatorio sulla disinformazione online e il consiglio Agcom hanno portato avanti una ricerca dedicata al tema del coronavirus (disponibile sul loro sito) che prende in esame il volume di notizie generato dalle fonti di informazione e disinformazione sul Covid-19. 

Secondo le analisi condotte a 30 giorni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, in Italia il coronavirus è un trend in crescita. Nello studio è riportato che “dal 21 febbraio al 22 marzo il 38% delle notizie pubblicate nel giorno medio dalle fonti di disinformazione ha riguardato l’epidemia”, con la percentuale che sale al 46% se si considerano soltanto le ultime due settimane dell’intervallo. “Nello specifico, a marzo – prosegue l’authority – un sito di disinformazione ha pubblicato mediamente 4 nuovi articoli al giorno inerenti al coronavirus e, dal 9 al 22 marzo, il 36% di tutti i post/tweet delle fonti di disinformazione ha avuto ad oggetto il Covid-19”, una percentuale che sale di 28 punti rispetto alla fine di gennaio. Se poi si volesse misurare quanto incide la disinformazione sul totale delle notizie pubblicate sul coronavirus e divulgate online, “l’incidenza della disinformazione – spiega Agcom – è prossima al 5%, con un andamento in diminuzione per effetto della crescita più sostenuta della componente informativa”.

È chiaro che in questo scenario bisogna stare veramente attenti a ciò che si condivide sui social, ma prima di ogni cosa bisogna stare attenti a ciò che si legge. Scegliere con senso critico i propri canali d'informazione è importantissimo, per essere sicuri che le notizie che si hanno arrivino da fonti autorevoli. In questa fase sono gli scienziati a dover parlare, prima dei politici e prima dei giornalisti, perché sono gli unici a conoscere a fondo il problema e a poter trovare una soluzione. Bisogna diffidare di sensazionalismi e soluzioni semplicistiche, chiaramente lontane da essere vere soluzioni al problema. 

Cannabis light

La cannabis può aiutare a curare il COVID19?

Un senatore del gruppo Misto, Lello Ciampolillo, ha dichiarato che bisogna considerare la cannabis terapeutica come un possibile antidoto al coronavirus. Secondo il senatore recentemente espulso dal M5S, la cannabis può curare il Covid19. Lo ha scritto in una lettera indirizzata al ministro della Salute Roberto Speranza: "Caro Ministro, ti scrivo per suggerire il fiore di Cannabis terapeutica quale possibile antidoto al coronavirus. La vaporizzazione del fiore di cannabis terapeutica ha già dato effetti straordinariamente positivi per i problemi dell'apparato respiratorio di pazienti terminali. E' noto, del resto, che gli oltre 800 principi attivi contenuti nel fiore rafforzano in modo significativo le difese immunitarie".

Secondo Ciampolillo, i medici e i ricercatori potrebbero provare a utilizzare i medicinali derivanti dalla cannabis contro il coronavirus, soprattutto nei pazienti anziani che, a causa degli effetti della polmonite, sono i più esposti ai rischi di questa malattia. Alleviando i problemi delle vie respiratorie, la vaporizzazione della cannabis renderà più agevole la guarigione, consentendo di riportare il quadro clinico alla normalità. 

Il dottor Carlo Privitera, medico siciliano e fondatore del servizio di telemedicina Medicomm, ha raccontato a Fanpage che: “Quando ci infettiamo con il virus, lui entra nelle cellule e le danneggia e si crea una prima risposta infiammatoria. Dopodiché i pazienti in cui si complica la situazione vanno in rianimazione per la risposta infiammatoria esagerata scatenata dal virus e questo è un meccanismo in cui la cannabis va ad agire come immunomodulatore.

La cannabis in quest’ottica, così come è già stato dimostrato nel trattamento di polmoniti dovute ad altri agenti virali che danno quadri patologici simili, ha dimostrato di poter migliorare i risultati clinici migliorando la risposta infiammatoria. Da medico penso che quantomeno la prova si debba fare, uno degli articoli da citare è uscito su Cell a gennaio 2020 e spiega che i meccanismi biologici e molecolari che si verificano nella sepsi, sono dovuti, oltre che alla presenza dell’agente patogeno, anche e soprattutto dalla reazione infiammatoria che è causa di stress progressivo di organi e apparati. Scriverò al ministro della Salute e nel caso di un riscontro positivo mi muoverò per cercare i capitali necessari”.

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