In questo articolo vi parliamo delle abitudini delle persone a fumare la cannabis in giro per il mondo. Ognuno con le proprie tradizioni o le proprie specificità. In ogni parte del mondo si fuma la marijuana, cambia solo il modo ma la "sostanza" resta dovunque la stessa. Leggi tutto l'articolo per scoprire come fumano le persone in giro nel mondo, le usanze e le tradizioni legate al mondo della cannabis. Vi racconteremo di:
- Le origini della cannabis
- Cannabis e religione nella storia
- Cannabis e medicina nella storia
- Cannabis ricreativa
- Joint che cos'è
- Modi per fare joint
- Bong
- Mela Pipa
- Bratee di mais
- Coltelli caldi
- Blunt di rosa
- Bong gravitazionali
- Vaporizzatore
Dimmi come fumi e ti dirò chi sei... Potrebbe essere un gioco divertente, visto che esistono decine e decine di modi per fumare l'erba!
È divertente che esistano così tanti modi di fumare l'erba, creati dalla fantasia galoppante dei fumatori più accaniti: sembra quasi la grande conferma della teoria (assolutamente dimostrata e condivisa) secondo cui fumare l'erba stimola la creatività. In effetti esistono tecniche curiose, originali e a volte anche complesse per non farsi prendere dall'abitudine e abbandonarsi alla routine da cartina e filtro.
Ecco una breve guida che vi aiuterà a non perdervi nella jungla delle mille tecniche di fumo!
Ma partiamo dall'inizio!
Le origini della cannabis
Consumare cannabis è un’azione antica, che ha una storia molto lunga.
In diverse spedizioni archeologiche sono stati rinvenuti semi di cannabis bruciati nelle tombe degli sciamani in Cina e Siberia risalenti addirittura al 500 a.C.
In Asia e in alcune zone del Messico le piante di cannabis crescevano naturalmente e la popolazione era abituata a cercare rimedi medici tra le piante e i frutti offerti dalla natura. Si accorsero presto delle proprietà calmanti e analgesiche della cannabis e iniziarono quindi a coltivarla.
La maggior parte delle culture antiche però non coltivava cannabis a scopo ricreativo, ma per rifornire la propria erboristeria, una vera e propria farmacia dei nostri tempi. La fibra di canapa poi veniva lavorata e usata per fare vestiti, carta, vele e corde, mentre i semi canapa venivano utilizzati come cibo.
Insomma, non sappiamo esattamente quando fu fumata la prima ed è verosimile pensare che all’inizio si utilizzassero pipe e chilum per consumare cannabis. Successivamente si sarebbe passati al consumare cannabis in foglie di tabacco e contemporaneamente a sperimentare la mistura di tabacco e cannabis.
Ci sono diverse prove a favore della tesi che le culture antiche conoscessero le proprietà psicoattive del THC presente sulle piante di cannabis e che la utilizzassero quindi consapevolmente durante le cerimonie religiose per rendere i partecipanti più percettivi e nei rituali di guarigione per alleviare dolori di vario genere.
Dall’Asia centrale, l’abitudine di consumare cannabis e coltivare canapa si è diffusa rapidamente arrivando fino in Africa, in Europa e infine in America.
L’importante storia della coltivazione della cannabis in America inizia nel 1600 circa. In breve tempo la canapa divenne uno dei settori più importanti della realtà agro industriale del tempo. Veniva coltivata per la produzione di tessuti, corde e carta. Fu Benjamin Franklin intorno alla metà del 700 a sfruttare le potenzialità della cannabis per produrre la carta, fondando la prima cartiera di canapa. La prima Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti è scritta proprio su carta di canapa.
Diversi anni dopo, alcuni interessi politici hanno portato alla criminalizzazione della marijuana negli Stati Uniti, che solo negli ultimi anni è riuscita a legalizzare di nuovo la cannabis in alcuni dei suoi Stati, per altro con straordinari effetti sia economici che sociali per tutti i soggetti coinvolti.
Cannabis e religione nella storia
Per quanto riguarda le religioni pagane, la cannabis ha sempre trovato posto nei rituali religiosi e nei doni alle divinità come pianta sacra, considerata simbolo e fonte di fertilità, bellezza e saggezza.
Anche Erodoto testimonia la presenza di cannabis nelle cerimonie religiose della Grecia Antica e menziona in diversi brani il consumare cannabis collettivo come parte dei rituali religiosi.
Consumare cannabis ha avuto un ruolo centrale anche nell’induismo. Nei libri sacri indù possono essere rintracciati interi paragrafi dedicati alla marijuana, descritta come una pianta sacra in grado di aprire la mente e donare la libertà. Durante le pratiche religiose, gli induisti usavano consumare cannabis sotto forma di latte per purificarsi. Oppure lo fumavano in pipe particolari sotto forma di cime o di charas, un tipo di hashish tipico dell’India, nato proprio in un contesto religioso.
Anche nel buddismo, consumare cannabis sembra essere stata un’attività ricorrente fin dalle origini, insieme a quella di mangiare semi di canapa, tanto che si narra che durante i giorni che lo separavano all’illuminazione, il Budda si sarebbe nutrito solo ed esclusivamente di semi di canapa.
Non sembra esserci traccia di cannabis invece nel cristianesimo, tuttavia intorno agli anni 30 del 900, in Giamaica si sviluppò un nuovo movimento politico religioso, che si presenta come una corrente del Cristianesimo. Questa religione esiste tuttora e che ha diversi seguaci, conosciuti per i dreadlocks e per l’attitudine al consumare cannabis sativa.
Consumare cannabis per i Rastafariani è un’attività sacra e meditativa, che nulla ha a che fare con l’uso ricreativo e che molti Rastafariani praticano con regolarità. Ancora prima che le riviste scientifiche dessero loro ragione, i seguaci di questa religione, avevano intuito anche le proprietà terapeutiche della pianta di cannabis ed essendo dei predicatori di benessere mentale e fisico, hanno sempre beneficiato di questa sostanza.
I rastafariani predicano la disciplina morale e il controllo di sè, quindi seppure amino consumare cannabis, in modo molto interessante e esplicativo, rifiutano alcool e ogni tipo di sostanza stupefacente. Praticano un’alimentazione corretta e sana e molto esercizio fisico.
In questo articolo, il Corriere racconta del curioso caso di un uomo, che trovato in possesso di un etto di marijuana e inizialmente condannato a una pena di più di un anno di reclusione, sia stato poi dichiarato innocente, proprio per il suo essersi confessato ed evidentemente aver dimostrato di essere a tutti gli effetti un rastafariano praticante.
L’essere seguace del rastafarianesimo, che concede di consumare cannabis fino ai 10 grammi ha al giorno, ha salvato un uomo e anche suscitato polemiche prevedibili da parte dei politici.
Occhio, non è che se diventiamo tutti Rastafariani, possiamo coltivare e fumare quello che vogliamo. La maggior parte dei seguaci di questa religione segue davvero regole ferree, in alcuni casi estreme e parecchio discutibili, come il rifiutarsi di sottoporsi a interventi chirurgici o ricevere trasfusioni in caso di necessità. Visto così, il consumare cannabis rimane una delle poche cose veramente sensate del rastafarianesimo, ma bisognerebbe conoscerlo più approfonditamente per poter esprimere un giudizio.
Cannabis e medicina nella storia
Negli anni 30 dell’800 un medico europeo di nome O'Shaughnessy, si accorse e rese ufficiale che gli estratti di cannabis aiutavano a ridurre il dolore cronico allo stomaco e i conati di vomito nelle persone affette da colera.
Verso la fine del 1800 quindi, gli estratti di cannabis venivano regolarmente venduti nelle farmacie e negli studi medici di tutta l’Europa e negli Stati Uniti per curare problemi di stomaco e altri disturbi dell’apparato intestinale.
Successivamente, nel 1942, un ricercatore scoprì il CBD (cannabidiolo) un cannabinoide non psicoattivo prodotto dalla pianta di cannabis e attualmente alla base della cannabis light. Il CBD viene impiegato per la prima volta nel trattamento dell’epilessia e ha successo, ma è ancora troppo presto e bisognerà aspettare fino al 2020 affinchè Epidyolex (primo farmaco antiepilettico a base di CBD) entri in commercio.
Nel 1964 gli scienziati hanno poi scoperto che il THC era il cannabinoide responsabile degli effetti psicoattivi provocati dal fumare una canna. Grazie a uno studio approfondito sul THC hanno anche scoperto l’esistenza degli endocannabinoidi, ossia dei cannabinoidi naturali prodotti dal nostro organismo.
Da qui l’ulteriore intuizione dell’esistenza del nostro sistema endocannabinoide e la relativa capacità dei cannabinoidi provenienti dalla cannabis di interagirci, ha cominciato a spiegare come e perché THC, CBD e poi CBG (cannabigerolo, un altro cannabinoide non psicoattivo) riescano a intervenire positivamente su alcune patologie di essere umani e animali. Tra le principali: epilessia, dolore cronico, disturbi dell’umore, inappetenza, nausea e insonnia.
Per tutte queste ragioni dal 2016 anche in Italia, i medici e nello specifico quelli specializzati in terapia del dolore possono prescrivere cannabis terapeutica, ma solo a pazienti affetti da determinate patologie.
Il costo dei farmaci è a carico del paziente, il rimborso e la prescrizione sono limitate come da legge (DM 9/11/2015) ai seguenti casi: dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla oltre che a lesioni del midollo spinale; alla nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette.
Cannabis ricreativa
È stato fisiologico: mentre l’abitudine di consumare cannabis si diffondeva nel mondo, la “canna” a puro scopo ricreativo diventava sempre più popolare fino a essere oggi una delle abitudini più radicate nella popolazione mondiale.
Sono comparse decine e decine di varietà di cannabis per ogni gusto ed esigenza, numerose varietà di hashish e persino prodotti edibili a base di THC come la celebre space cake.
Sono stati istituiti premi in suo nome, la canna è diventata un cult trasversale e intramontabile.
La maggior parte delle persone che amano consumare cannabis lo fanno per rilassarsi, per staccare dopo una lunga giornata, per riuscire ad addormentarsi ma anche per migliorare l’umore.
Inoltre, seppure di questi tempi sia difficile da immaginare, consumare cannabis ha costituito per molto tempo un momento di aggregazione e di condivisione con gli amici di una vita o magari il piacevole accompagnamento durante il nostro concerto preferito.
Tuttavia, nonostante una sentenza della Cassazione faccia rientrare in illecito amministrativo il possesso di poche piante di piccole dimensioni, consumare cannabis a normale o alto contenuto di THC non è ancora legale in Italia e neanche coltivare questo tipo di marijuana.
In molti paesi europei come l’Olanda con il modello Coffee Shop o la Spagna e il Portogallo con il modello Cannabis Social Club, si è già da tempo scelta la strada della legalizzazione. La stessa cosa è avvenuta in diversi paesi degli Stati Uniti. Tutti i paesi che hanno scelto di legalizzare hanno riscontrato benefici sul piano economico e sociale, con grandi introiti per lo Stato e una diminuzione dell’uso di droghe pesanti, soprattutto tra giovani.
Joint che cos'è
Joint è il termine più utilizzato tra i consumatori di cannabis per riferirsi alla canna, così come la conosciamo: una mistura di tabacco e cannabis, rollata spesso in una cartina. Posso variare la quantità di tabacco e cannabis rendendo la canna più o meno carica e posso variare il tipo di cartina.
Invece che optare per le classiche cartine, esistono quelle in fibre naturali. Possono essere utilizzate anche cartine in foglie di canapa o direttamente delle foglie di tabacco o di canapa, decisamente più naturali delle cartine normali.
In questo caso si parla di “Blunt”. Sia le foglie di tabacco che quelle di canapa danno un ulteriore sapore alla nostra canna rendendola più piacevole al gusto ed esaltandone l’aroma naturale.
Il joint può essere puro e non contenere tabacco. In Italia lo chiamiamo “purino” ma in altri luoghi del mondo come ad esempio la Giamaica, o alcune zone del Messico e degli Stati Uniti, il termine joint può essere utilizzato anche per indicare una canna pura e senza tabacco.
Lo slang intorno alla cannabis è vario e spesso si usa lo stesso termine per riferirsi a due miste diverse.
In generale la canna è anche uno dei metodi più utilizzati dalla maggior parte dei consumatori di cannabis, che si sono abituati anche alla ritualità del preparare la mista e del rollare, oltre al fatto che la combustione della cartina è lenta e fa durare la fumata più a lungo di un vaporizzatore, che però resta di certo la soluzione più salutare.
In effetti il joint del nuovo millennio è il vaporizzatore, più precisamente un vaporizzatore portatile in grado di regolare la temperatura. Consumare cannabis durerà comunque a lungo, potrete farlo anche senza tabacco e la combustione verrà eliminata riducendo sensibilmente gli effetti collaterali legati al consumo di cannabis.
Modi per fare joint
Il modo classico per fare un joint è preparare una mista d’erba o hashish ben triturati, mischiarli con del tabacco e rollarli in una cartina, mettendo un filtro a destra e chiudendo il tutto con la saliva.
Un’alternativa molto apprezzata dalla maggior parte dei consumatori di cannabis è la canna rollata a bandiera. Questo metodo permette di utilizzare solo la quantità di carta realmente necessaria e prevede di eliminare quella che non serve. Consiste nel rollare la canna sulla cartina al contrario e il filtro a sinistra. Una volta incollata e chiusa la canna, resterà una parte di carta in eccesso da staccare via.
Rollare significa unire le due estremità della cartina e pian piano girare portando la parte di cartina più vicina a noi sotto l’altra per poi chiuderla. È più complicato da dire che da fare. Per rollare bene bisogna fare un po’ di pratica ma non è nulla di complicato.
Una canna può essere di piccole dimensioni ma anche enorme. Esistono le cartine a metraggio, che permettono di avere una cartina potenzialmente lunghissima.
Esiste poi quello che alcuni consumatori di cannabis chiamano “bengala”. Si tratta di unire le cartine una sopra all’altra per creare una cartina cicciotta e spessa.
Esistono canne creative e sperimentali, dalle forme insolite e strane, da quelle a forma di martello a quella a forma di cuore, passando per quelle a forma di pallone da rugby, ce n’è veramente per tutti i gusti, ma in termini di “fumabilità” non ce la sentiamo di garantire. Alcune sono raccolte in questo articolo.
Per chi non ha proprio dimestichezza, può essere utile acquistare una canna pre-rollata. È una canna già chiusa in cui inserire la mista da sopra. Le canne pre-rollate possono essere fatte con cartine normali o con le foglie di tabacco o di canapa.
Per quanto riguarda la mista invece, potete optare per tabacco e cannabis, per sola cannabis o per cannabis miscelata a marijuana legale al posto del tabacco. L’erba legale, che può essere scelta in diverse varietà e con diverse percentuali di principio attivo, è del tutto naturale e non ha alcun effetto collaterale né psicoattivo, quindi può dare consistenza alla nostra canna senza farci del male.
Sul nostro sito web potete trovare tutte le nostre varietà di cannabis light, al CBD o al CBG, rigorosamente organiche e coltivate in modo naturale. L’ideale per diventare la vostra nuova canna o per personalizzare quelle abituali in modo sicuro e salutare.
BONG
Il bong non mette tutti d'accordo, ma se siete amanti delle boccate poderose e siete fumatori abituali con una buona resistenza, di certo lo troverete interessante. Il mondo dei bong è variegato, ne esistono di molte forme e misure, e bisogna stare attenti a non fare una scelta dettata solo dall'estetica. In generale tutti i bong generano una grande quantità di fumo per singolo tiro, molto superiore a quella di qualsiasi altro strumento.
Il vantaggio principale di questo metodo sta specialmente nell'acqua contenuta nel bong, che raffredda il fumo e funziona anche come filtro, riducendo al minimo le componenti come resine e nicotina.
MELA PIPA
Una mela al giorno toglie il medico di torno. E allora perché non aggiungerla anche alla vostra weed routine? Utilizzare la mela è un trick molto creativo e pratico per fumare l'erba in modo diverso dal solito. Non è difficile da preparare e regalerà un sapore diverso ad ogni boccata.
Come si fa? Per prima cosa, prendete una mela e scavate un piccolo braciere alla sommità; lì è dove posizionerete la marijuana. È necessario poi creare un canale per far scorrere il fumo, perciò dovrete svuotare un po' il centro del frutto. Il terzo e ultimo passaggio è creare un buco su uno dei due lati, da cui far uscire il fumo. La polpa della mela darà un sapore tutto nuovo al fumo, vi piacerà!
BRATEE DI MAIS
Le brattee di mais sono la nuova frontiera del fumatore tradizionale. Si tratta di una soluzione alternativa all'utilizzo le cartine, infatti sono diventate molto popolari soprattutto tra i fumatori attenti alla propria salute. In Giamaica e California, le brattee di mais vengono utilizzate regolarmente come alternativa alle cartine.
Dopo essere state essiccate, le brattee di mais risultano molto facili da arrotolare ed essendo fibrose bruciano lentamente e si possono chiudere in modo saldo.
COLTELLI CALDI
Il metodo del coltello caldo è forse la più antica tecnica per fumare cannabis o hashish. È semplice e non richiede nulla che non sia già in casa. Tutto ciò che serve sono due coltelli ed un elemento riscaldante.
Bisogna accendere il fornello e posizionarci sopra i coltelli; quando saranno caldi, posiziona un po' di erba/hashish su un coltello e pressa con l'altro. Inizierà ben presto a fare fumo, quello è il momento di aspirare!
Alcuni fumatori preferiscono aspirare il fumo in maniera libera, senza utilizzare uno strumento per convogliarlo in una direzione, mentre altri preferiscono utilizzare una bottiglia di plastica tagliata a metà o il rotolo di cartone della carta da cucina.
BLUNT DI ROSA
Il blunt di rose non è quasi mai menzionato quando si parla di metodi alternativi per fumare, ma molti sostengono che si tratta di un metodo divertente e non troppo complicato per cambiare modo di fumare. E poi per farlo servono solo 3 petali di rosa ed un forno!
Preriscalda il forno e – quando sarà abbastanza caldo – metti i petali in una padella al suo interno per circa 10 secondi. Tira fuori la padella, lecca i petali di rosa ed incollali insieme per formare un blunt.
Rimettili nel forno per altri 10 secondi, senza farli diventare troppo secchi. Se diventeranno secchi non si arrotoleranno bene e si sbricioleranno. Tirali fuori dal forno, lasciali raffreddare un attimo e rolla un blunt di rosa.
BONG GRAVITAZIONALI
Un bong a gravità è un convogliatore alimentato ad acqua che produce fumo molto concentrato. Viene realizzato usando due contenitori vuoti che incanalano il fumo attraverso l'acqua e verso il passaggio di uscita.
L'effetto si ottiene combinando la gravità con l'aumento della pressione dell'acqua.
A differenza di un normale bong, questo strumento spinge il fumo attraverso il foro di uscita e direttamente nei polmoni, fornendo una potente dose di THC in una sola volta.
Per questo motivo, il loro uso non è consigliabile ai principianti. Purtroppo i bong gravitazionali sono difficili da reperire nei normali head shop e sono illegali in molti paesi, inclusi gli Stati Uniti.
Questo è un peccato, perché potrebbero essere la soluzione migliore per i fumatori a scopo terapeutico, dal momento che permettono di assumere una forte dose di THC in una sola boccata.
VAPORIZZATORE
La vaporizzazione è un metodo che consiste nel surriscaldare la Cannabis fino a rendere il THC e gli altri cannabinoidi contenuti all'interno di una cima inalabili sotto forma di vapore. Si tratta di un sistema molto più sano rispetto alla combustione ed è considerato uno dei migliori modi per assumere erba a scopo terapeutico.
La vaporizzazione richiede temperature molto più basse della combustione, perciò le cime saranno soltanto "surriscaldate" senza generare fumo e né altri composti nocivi! Usando un vaporizzatore vi renderete conto che le cime sprigionano sapori molto più intensi.
Il vapore contiene un maggiore contenuto di cannabinoidi, quindi dovrete assumere quantità d'erba inferiori per ottenere gli stessi effetti di una canna. Inoltre le cosiddette AVB - Already Vaped Bud, ovvero cime già vaporizzate, potranno essere riciclate per realizzare deliziose ricette, per sfruttare al meglio tutto il potenziale delle vostre cime.
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