In questo articolo scopriremo insieme che cosa è l'olio al cannabidiolo, le sue proprietà benefiche e le sue derivazioni. Spesso, negli ultimi periodi abbiamo sentito nominare il Cbd ma ancora molti non sanno che è una molecola che deriva dalla cannabis Sativa, che non ha effetti psicotropi ma anzi, ha doti che favoriscono il rilassamento del corpo. Nello specifico vi racconteremo:
- Cosa è il Cannabidiolo
- Olio di Cbd, di cosa si tratta
- A cosa serve l'olio al cbd
- Il sistema endocannabinoide
Cos'è il Cbd?
Oggi si parla continuamente di CBD, ma fino a qualche tempo fa il cannabidiolo era materia di studio per ricercatori e studenti di chimica. Scopriamo di più su questa molecola preziosa, potente e versatile che ha cambiato per sempre il modo di vedere la marijuana. Che la cannabis sativa abbia un'ottimo impatto sull'organismo umano è fuor di dubbio, ormai la foglia a sette punte si inserisce pacificamente tra i trattamenti farmacologici utilizzati per combattere il dolore cronico, l'epilessia e i sintomi della sclerosi multipla. Ma come siamo arrivati a questa consapevolezza?
Le potenzialità del CBD non sono sempre state note alla comunità scientifica. Il cannabidiolo venne isolato per la prima volta nel 1940, da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Chimica dell'Università dell'Illinois (USA). Nell'articolo che spiegava la procedura che li ha portati a individuare la struttura della molecola a partire dall'estratto di cannabis, gli scienziati assicuravano che "il cannabinolo è altamente tossico ma non ha attività nella marijuana".
Nel 1964 lo scienziato israeliano Raphael Mechoulam determinò l'esatta struttura molecolare del cannabidiolo, fino a quando l'anno seguente i ricercatori del suo team isolarono il THC e iniziarono a classificarne gli effetti. Il lavoro svolto presso l'Università ebraica di Gerusalemme ha aperto nuovi scenari nella ricerca sulle potenzialità farmacologiche dei cannabinoidi.
Nel 1973 un gruppo di scienziati brasiliani annunciò che il CBD riduceva le convulsioni provocate dall'epilessia negli animali, e nel 1974 alcuni ricercatori dello stesso paese scoprirono che il CBD agisce come ansiolitico, riducendo i sintomi di ansia e stress. Tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta l'attenzione per i componenti della marijuana si riduce e fino al 1988 non si fecero significativi passi avanti.
A questo punto, però, la situazione muta considerevolmente: viene scoperto il sistema endocannabinoide del corpo umano e gli esperti cominciano a considerare seriamente il potenziale terapeutico della marijuana. Alla fine degli anni '90, un gruppo di ricercatori americani del Mental Care National Institute rivelò che il CBD è un potente antiossidante cellulare, e studi successivi riportarono che tale proprietà lo rende anche un ottimo neuroprotettore, utile per ridurre la degenerazione neuronale causata da Alzheimer e Parkinson.
È a questo punto che le sorti della marijuana iniziarono a farsi rosee, perché ai progressi in ambito scientifico si aggiunsero quelli in ambito legale e culturale negli USA. Alaska, Oregon e Washington legalizzarono la cannabis terapeutica a metà degli anni Novanta, stanchi di ignorare la scienza e le sue scoperte. Nel 1998, l'azienda GW Pharmaceuticals ricevette la licenza per produrre il Sativex, un farmaco per il trattamento del dolore e degli spasmi in pazienti con sclerosi multipla, composto in egual misura da THC e CBD.
Durante il primo decennio del 2000, vennero realizzate altre ricerche sul potenziale terapeutico del CBD, per indagare il suo effetto sul sistema immunitario e il suo potere antinfiammatorio. Gli studi suggerivano che il composto blocchi il progresso dell'artrite reumatoide ed è capace di regolare la presenza di alcune molecole implicate nello sviluppo di tumori, grazie alla sua azione immunodepressiva e antinfiammatoria. Tra il 2000 e oggi sono stati raggiunti ulteriori obiettivi nella ricerca sul CBD ed è proprio grazie al lavoro di medici e scienziati che in molti paesi del mondo la cannabis sta lentamente ottenendo il riconoscimento e il rispetto che merita.
Olio di cbd: di cosa si tratta?
L’olio di CBD è un vero e proprio elisir e il suo punto forte è l'incredibile versatilità. Per ottenere l’olio, il CBD estratto dalla cannabis viene diluito in olio di cannabis e in base al contenuto di CBD si otterranno oli con diverse concentrazioni, destinati a utilizzi diversi.
L'olio di CBD può essere assunto mettendolo sotto la lingua, può essere aggiunto agli alimenti e alle bevande o ingerito sotto forma di capsule.
Il CBD è sicuro e ben tollerato, anche ad alte dosi, anche se pochissime volte si manifestano alcuni leggeri effetti collaterali come secchezza delle fauci, lieve stanchezza, abbassamento della pressione, difficoltà ad assorbire altri farmaci. Si può acquistare olio di CBD senza bisogno di prescrizione medica e lo stesso prodotto può essere somministrato anche nei bambini.
Di solito il CBD si assume rilasciando sotto la lingua qualche goccia di olio di cannabis. Questo metodo permette di godere degli effetti del CBD in maniera più rapida e intensa, perché la sostanza viene assorbita dal flusso sanguigno del tessuto sublinguale senza passare dal fegato.
Tra gli oli di CBD si distinguono due categorie principali: gli oli grezzi e quelli purificati. Gli oli grezzi vengono estratti e miscelati con oli vegetali, ma non subiscono ulteriori trattamenti. Da questo processo si ottengono oli di qualità non omogenea, che assumono un colore verde scuro e contengono concentrazioni di CBD alquanto variabili, mentre nell'olio purificato l'estratto viene filtrato per rimuovere grassi, clorofilla ed altre sostanze chimiche indesiderate e contiene solo cannabidiolo e olio di canapa di alta qualità.
A cosa serve l'olio di cbd?
Il cannabidiolo (CBD) è uno degli oltre 80 cannabinoidi presenti nella cannabis sativa. Purtroppo la cannabis è stata ricollegata per decenni esclusivamente al THC e ai suoi effetti psicoattivi e molti altri cannabinoidi sono stati del tutto ignorati, primo tra tutti il CBD. Come vi abbiamo già raccontato, negli ultimi 40 anni sono state condotte decine e decine di studi sul CBD e sui suoi effetti e – finalmente – tali effetti vengono riconosciuti a livello generale.
Nel 2013 la ricerca era già abbastanza avanti e sul British Journal of Clinical Pharmacology venne pubblicato un articolo che elencava gli effetti benefici del CBD.
Quali sono gli effetti del CBD?
ANTIDOLORIFICO → Il cannabidiolo è stato utilizzato con successo anche contro il dolore cronico e molti studi suggeriscono che il CBD potrebbe diventare il trattamento d'elezione contro il dolore cronico. Grazie alle sue proprietà analgesiche è usato efficacemente anche negli stati infiammatori e per il trattamento delle malattie autoimmuni.
ANSIA E ATTACCHI DI PANICO → Molti studi scientifici suggeriscono che - grazie ai suoi effetti rilassanti - il CBD possa lenire i sintomi di disturbi associati all’ansia, come il disturbo d’ansia sociale, il disturbo ossessivo-compulsivo, gli attacchi di panico e il PTSD, lo shock da stress post traumatico.
ANTIEPILETTICO → Il CBD può essere usato anche per il trattamento contro l’epilessia, soprattutto nei pazienti pediatrici. Un gruppo di studiosi dell’Università di Saskatchewan, in Canada, ha pubblicato uno studio in materia, dopo aver riscontrato miglioramenti in soggetti epilettici di età infantile.
Secondo lo studio, l’olio, con il suo effetto anticonvulsivante sul sistema nervoso, migliorerebbe non solo il quadro clinico, ma la vita dei bambini in generale. I ricercatori hanno somministrato un olio curativo con concentrazione di CBD al 95% e di THC al 5% su bambini (7 in totale con età da 1 a 10 anni) che soffrono di gravi forme di epilessia resistente ai farmaci. Nei sei mesi di osservazione i bambini hanno ricevuto 10-12 milligrammi di estratto di cannabis per ogni chilo di peso, per ogni giorno. In 3 pazienti su 7 le crisi sono definitivamente scomparse, mentre negli altri casi i sintomi sono migliorate e, con essi, la qualità della vita dei bambini.
ANTIEMETICO → L’olio di CBD si è dimostrato un valido alleato anche come antiemetico, soprattutto se utilizzato a basso dosaggio. Secondo gli scienziati il CBD ha effetto antiemetico perché attiva degli autorecettori che si trovano nel nucleo dorsale del rafe, situato nel tronco encefalico. Questa applicazione è molto apprezzata soprattutto nei pazienti oncologici.
DIABETE → Uno studio, intitolato "Marijuana nella Gestione del Diabete" e pubblicato nel 2013 sulla rivista American Journal of Medicine, sostiene che i consumatori di Cannabis tendono a mostrare livelli più bassi di glicemia e di insulina a digiuno. Secondo questo studio, i consumatori di Cannabis hanno meno probabilità di diventare obesi, tendono ad avere livelli più alti di "colesterolo buono" e una circonferenza della vita più ridotta.
ALTRI EFFETTI BENEFICI → Come abbiamo ripetuto molte volte il CBD ha effetto antinfiammatorio e grazie a questa sua proprietà riduce l’infiammazione dovuta all’artrite, agendo significativamente sulla percezione del dolore. Il CBD ha effetti rilassanti con conseguenze sul sonno e in generale sull’umore, agendo come le benzodiapene e i farmaci antidepressivi. Il CBD ha efficacia anche contro l'acne, perchè ha un effetto seboregolatore e aiuta a lenire l'infiammazione.
Il sistema endocannabinoide
La cannabis ha efficacia sul nostro organismo grazie al sistema endocannabinoide, che viene attivato dai principi attivi come THC e CBD. Si tratta della rete di recettori e trasmettitori cannabinoidi naturalmente presenti nel corpo umano, che – per funzionare - si avvolgono delle cellule neurali, degli organi e delle cellule immunitarie. Quando i cannabinoidi entrano in contatto con i recettori CB1 e CB2, il nostro organismo attiva una serie di reazioni finalizzate alla regolazione omeostatica, cioè la conservazione del corpo della sua condizione di normalità.
Gli endocannabinoidi dunque hanno un ruolo molto importante nel preservare la salute del nostro corpo e influiscono anche su sonno, umore e comportamento. In particolare hanno effetto su:
- Crescita e sviluppo osseo;
- Emozioni;
- Sviluppo del feto;
- Memoria;
- Metabolismo;
- Movimento;
- Piacere;
- Percezione del dolore;
- Riproduzione;
- Sonno;
- Risposta allo stress;
- Regolazione della temperatura.
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