Interno di un bar, relax

Vendere la cannabis light al bar

In questo articolo vi spiegheremo come è possibile aumentare i propri guadagni ampliando la propria offerta commerciale. In questi momenti di crisi è importante trovare nuove soluzioni, aprirsi a nuovi orizzonti e scoprire come far crescere la propria attività commerciale. Nello specifico affronteremo alcune tematiche molto importanti come per esempio:

  1. Cannabis light al bar, è possibile?
  2. Più clienti con la cannabis
  3. El Cafè, un weed bar nel cuore della Campania
  4. Cannabis e alcool un binomio impossibile?
  5. A cosa serve la cannabis light?

Cannabis light

Cannabis light al bar, è possibile?

Vendere cannabis light dietro al bancone del bar è possibile. Grazie alla legge 242/2016 in Italia è legale la vendita di infiorescenze di cannabis sativa ad alto contenuto di CBD, cannabinoide “buono” che influisce positivamente sul sonno, sulle infiammazioni, sullo stress e sul dolore cronico.

La cannabis legale può essere venduta in qualsiasi esercizio commerciale, purché la sostanza  sia “priva di efficacia drogante”, come richiesto da una pronuncia della Corte di Cassazione del giugno 2019. Bisogna solo rispettare la legge 242 del 2016 ed essere sicuri che ci sia un tasso di THC inferiore ai limiti di legge. 

La vendita di cannabis light è un buon modo per ampliare la propria offerta commerciale, proponendo ai clienti un prodotto nuovo, italiano e dalle molte proprietà benefiche. Quando vengono rispettati tutti i limiti di legge non sono richieste particolari autorizzazioni per la vendita di canapa legale, che può diventare il core business dell'attività o essere venduta come prodotto accessorio, utile ad ampliare la propria offerta commerciale.

La cannabis light non è soltanto infiorescenze: dalla canapa, infatti, si ottengono moltissimi prodotti – farine e derivati, olio, prodotti cosmetici e persino la birra. La legge italiana, oltretutto, permette la vendita delle infiorescenze, ma non il loro consumo a scopo ricreativo. Si tratta di un vuoto legislativo che è stato parzialmente colmato dalla pronuncia della Corte di Cassazione, ma che ancora vieta la commercializzazione di infiorescenze di cannabis per scopo ricreativo, concedendola soltanto per ragioni di collezionismo e ricerca scientifica. 


Più clienti con la cannabis 

Introdurre un prodotto nuovo in un'offerta commerciale consolidata è sempre una scommessa; i clienti possono apprezzare la novità o viverla come uno scossone, ma, per scoprirlo, c'è solo un modo: tentare. Se gestite un bar frequentato da giocatori di briscola sessantenni probabilmente introdurre la cannabis light non tirerà su di molto il bilancio mensile, anzi, potrebbe spaventare i clienti e farli sentire spaesati. Se il vostro locale, invece, ha una clientela giovane che potrebbe essere interessata a comprare cannabis, invece, la situazione sarà molto diversa. Con i ragazzi il passaparola sarebbe immediato: un bar che vende cannabis light si dichiara come un locale weed-friendly, in cui i giovani potrebbero riconoscersi e sentirsi al sicuro. 

Cannabis light online

Come già detto, però, la legge italiana permette la sola vendita di cannabis light e ne vieta l'uso ricreativo. Quindi nessun problema con la vendita, ma occhio a incentivarne il consumo. Per non avere grane state lontani da spot e post sui social in cui invitate i vostri clienti a consumare il prodotto o a fumarlo in compagnia fuori dal vostro locale; potreste incorrere in sanzioni anche elevate. 

Se invece volete dare un carattere più definito al vostro locale, potreste anche decidere di non limitarvi alla vendita di sole infiorescenze, integrando la cannabis anche nel vostro menu. Questo renderebbe il vostro bar un luogo in cui consumare prodotti altrimenti introvabili, come un cappuccino al latte di canapa – che contiene il 15% di calcio in più del latte di mucca - o una brioche a base di miele e farina di canapa. Dalla cannabis si possono ricavare davvero moltissimi prodotti, basta conoscerli e saperli mixare con competenza. Trasformare il proprio bar in un weed bar sarebbe una grande trovata commerciale! Senza pensare agli infiniti benefici per i clienti, che assumerebbero prodotti italiani, poveri di pesticidi e ricchi di acidi grassi come l’Omega 3 e l’Omega 6. 


El cafè, un weed bar nel cuore della Campania 

Se la faccenda vi ha stuzzicato, ecco la storia di un bar che ha deciso di lanciarsi nel business della canapa. Parliamo di El cafè, un bar di Pomigliano d'Arco, in provincia di Napoli. El cafè è gestito da due fratelli che – a un certo punto – hanno deciso di cambiare, e hanno messo in vendita una nuova miscela per l'espresso. È un caffè particolare proveniente dall'Olanda, 100% THC free, distribuito dall’azienda Cannabis Store Amsterdam. È rilassante e ha un gusto piacevole all’olfatto, senza alcun effetto “drogante”. La bevanda può essere gustata al bancone del bar oppure può essere acquistata e portata a casa, in comode cialde, compatibili con la maggior parte delle macchine da caffè domestiche. 

Il caffè di Amsterdam ha riscosso un immediato successo e i due hanno deciso di puntare tutto sulla cannabis. Dopo il caffè è stata la volta del tè alla cannabis, che può essere consumato al bar o portato a casa in comode bustine. In occasione della Pasqua 2019 El cafè si è cimentato anche con le vendita di uova pasquali alla cannabis. Il successo, inutile dirlo, è stato immediato. 


Cannabis e alcool: un binomio impossibile?

Vendere cannabis light nei locali è legale, ma cosa succede se l'erba viene consumata insieme all'alcool? Nonostante le credenze popolari sconsiglino il consumo di cannabis insieme ad alcolici e superalcolici, la verità è un'altra. I cannabinoidi vengono spesso mischiati con alcool, anche per finalità medicinali, poiché la sostanza non è idrosolubile e richiede di essere diluita in composti grassi o alcolici. È certo che, come per molte altre questioni, si tratta di far lavorare il buon senso. Molti dei prodotti a base di cannabis light contengono un'estrazione di cannabinoidi a base alcolica, perché per diverse ricette – come acqua e bevande alla cannabis, gomme da masticare e gocce medicinali - i concentrati a base grassa non funzionano. 

Cannabis light online

Che dire invece per birra e vino? Luppolo e cannabis sono piante simili e accoppiarle sta diventando sempre più popolare in Europa. Nonostante si tratti di un prodotto molto comune, in molti hanno dei dubbi sulla sua composizione, sulla presenza di THC, sugli effetti e anche sul sapore. La birra alla cannabis in commercio in Italia è assolutamente legale perché prodotta partendo da ingredienti autorizzati e da un contenuto di THC entro i limiti di legge.

Le birre a base di THC in Italia non sono legali, perché associare questo cannabinoide con sostanze alcoliche causa uno stordimento molto maggiore dell’assunzione delle due sostanze separatamente. La birra alla canapa, legalissima in Italia, contiene molti altri cannabinoidi naturali, non psicoattivi. 

Con il vino la faccenda si fa molto interessante. A differenza della birra, il vino ha una struttura molecolare complessa, molto più articolata di quella della cannabis. Quando vino e cannabis vengono combinati, l'esperienza olfattiva migliora esponenzialmente. Ad esempio, le varietà cannabiche “limonose” si accompagnano bene con i bianchi secchi come Sauvignon, Pinot e Chardonnay, anche se molti fumatori prediligono Merlot, Cabernet, e Pinot nero a causa del basso livello di tannini. 


A cosa serve la cannabis light? 

La cannabis light può essere venduta sotto forma di foglie, infiorescenze, olio, resina e vanta una lunga serie di proprietà benefiche, ma non deve essere mai confusa con la cannabis terapeutica, utilizzata in ambito sanitario per il trattamento dei sintomi di molte patologie. Sapore e odore sono molto simili a quelli della cannabis tradizionale, mentre ciò che fa la differenza sono le percentuali di THC e CBD. Il TCH, principio attivo con effetti psicotropi, è contenuto in tracce all'interno della cannabis light e, per legge, deve essere inferiore allo 0,2%; in compenso il CBD, principio attivo “buono” del tutto privo di effetti psicoattivi, può avere percentuali molto più alte.

Cannabis light

Vediamo quali sono le principali proprietà del CBD: 

- riduzione delle infiammazioni e degli stati dolorosi, soprattutto in caso di dolore cronico;

- trattamento dell'ansia e di patologie come il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) e il Disturbo Post Traumatico da Stress (DPTS);

- effetto antipsicotico, sopratttutto nei disturbi bipolari;

- proprietà antiemetiche;

- proprietà anticonvulsivanti, efficaci anche in caso di crisi epilettiche;

- antiacne, grazie alla capacità di bloccare la sintesi dei lipidi;

- effetto energizzante e antiossidante, superiore a quello di molte vitamine. 

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