In Italia la cannabis light è legale già da qualche anno e ha portato numerosi benefici all’economia del paese, oltre che aver contribuito a diffondere l’idea che la cannabis sativa non sia qualcosa da demonizzare, ma una fonte di grandi proprietà terapeutiche. Ultimamente in Parlamento qualcuno si è preso la briga di aprire un dibattito e provare a discutere la possibilità di legalizzare la cannabis in generale. Se accadesse, per l’Italia potrebbe essere il momento della rimonta economica, che aspetta da più di dieci anni. In questo articolo ci occuperemo approfonditamente dell’argomento, ecco che cosa vedremo:
- Legalizzazione in Italia: una panoramica
- I vantaggi della legalizzazione
- L’esempio degli USA
Legalizzazione in Italia: una panoramica
La sentenza della Corte di Cassazione del 19 dicembre 2019 stabilisce che “la coltivazione domestica e rudimentale di cannabis per evidente uso personale non costituisce materia di reato penale”. Nonostante sia solo una sentenza e non ancora una legge, si tratta di un fatto che lascia intravedere una visione più aperta e flessibile nei confronti della possibilità di legalizzare la cannabis.
Inoltre, da qualche anno è entrata in vigore la legge 242/2016, attraverso la quale è stata consentita la coltivazione di cannabis con una percentuale di THC inferiore allo 0.6% e la vendita di infiorescenze con una concentrazione di THC non superiore allo 0, 2%.
La marijuana light può essere coltivata e regolarmente messa in commercio, purché appunto il principio attivo non superi la percentuale sopraindicata.
Con la legalizzazione della marijuana light, che ricordiamolo, è totalmente priva di effetti psicoattivi, sono stati creati numerosi posti di lavoro e decine di nuove attività che contribuiscono a far girare l’economia in un momento in cui l’Italia ne ha un estremo bisogno.
Molte persone hanno provato il cannabidiolo (CBD), il principio attivo alla base della cannabis legale e hanno scelto di vaporizzare cannabis light al posto del tabacco e in molti casi, grazie alle sue numerose proprietà terapeutiche, anche al posto di alcuni antidolorifici e ansiolitici di natura sintetica.
La comunità scientifica si è interessata al CBD e alle sue proprietà, introducendolo nelle terapie a base di cannabis terapeutica. La cannabis light è reperibile ovunque e ovviamente è possibile comprare erba online, ormai sono tantissimi gli e-commerce e offrono differenti varietà.
Il consiglio è sempre quello di approcciarsi all’acquisto in modo consapevole e selezionare con cura le aziende che dichiarano chiaramente di offrire prodotti garantiti e certificati, coltivati in modo biologico e naturale, senza l’utilizzo di pesticidi e metalli pesanti.
Una coltivazione 100% biologica e naturale è la nostra filosofia, abbiamo come obiettivo offrire il top della qualità ad un prezzo concorrenziale sul mercato. Possibile grazie al fatto che abbiamo scelto di gestire personalmente l’intera filiera, dalla coltivazione fino alla distribuzione.
Se avete voglia di comprare erba legale online, date un’occhiata al nostro sito web, dove potrete trovare una selezione delle nostre migliori infiorescenze. Una tip per voi: non perdete le nostre super novità al cannabigerolo, un incredibile cannabinoide tutto da scoprire.
I vantaggi della legalizzazione
Per raccontarvi i vantaggi della legalizzazione utilizzeremo alcuni dei dati contenuti in questo articolo, che in modo molto incisivo ci illustra il punto di vista di sociologi ed economisti sul tema della legalizzazione della cannabis, a supporto della campagna #iocoltivo alla quale hanno aderito venti parlamentari.
Sappiamo che l’Italia è in una situazione di grande fragilità economica, meno chiaro ai più è che legalizzare la cannabis potrebbe essere una soluzione salvifica. I consumatori di cannabis in Italia sono circa sei milioni. E dove vanno a comprare la ganja queste persone?
Ebbene sì, dalla criminalità organizzata.
Marco Rossi, il direttore del dipartimento di scienze sociali ed economia, afferma che se la cannabis fosse monopolio dello stato, esattamente come accade per i tabacchi, frutterebbe all’erario circa tre miliardi di euro solo dalle tasse.
Inoltre, secondo i suoi calcoli, lo Stato risparmierebbe circa 600 milioni l’anno in polizia e magistratura, che vengono sistematicamente impiegate per combattere le droghe leggere, togliendo per altro risorse e tempo a contrastare la diffusione di cocaina e eroina, due droghe vere, le uniche con la D maiuscola.
Oltretutto, con la legalizzazione della cannabis si eviterebbe il problema del sovraffollamento delle carceri, spesso popolate da persone innocue, che hanno semplicemente scelto di coltivare la propria cannabis per evitare di comprarla nel mercato illegale o ancora, si tratta di persone in difficoltà, che non vedono altra possibilità se non quella di farsi sfruttare dalla criminalità organizzata. Non è possibile ed è ingiusto che queste persone siano in carcere al posto dei veri criminali.
Inoltre, continuando a penalizzare la cannabis, oltre a proteggere incentivare gli affari della criminalità organizzata, viene meno la possibilità di controllare il prodotto, mettendo così davvero a rischio i consumatori.
Ai più bigotti non piacerà sentirlo, ma non è la cannabis ad essere pericolosa, pericoloso è non sapere da dove proviene, come è stata trattata o cosa è stato aggiunto (perché ahimè a volte lo fanno) per potenziare un’erba scadente.
Se fosse lo Stato ad averne il monopolio, i prodotti sarebbero garantiti e certificati, se ne conoscerebbe la provenienza, la percentuale di principio attivo e la modalità di coltivazione, come accade per i migliori prodotti di cannabis light.
L’ultimo vantaggio, non certo per importanza, che va assolutamente segnalato, è la possibilità, insita nella legalizzazione della cannabis di creare posti di lavoro. Parliamo di circa 350mila posti di lavoro per creare e mantenere una filiera produttiva green e sostenibile, dalla coltivazione alla distribuzione.
Insomma, una svolta dopo l’altra…l’unica domanda lecita è: che cosa aspettano?
L’esempio degli USA
Negli Usa la legalizzazione della cannabis ha vinto in undici Stati e la previsione per il 2025 è di 106 miliardi di dollari di entrate. A riconfermare la volontà di legalizzare le droghe leggere, gli effetti positivi della legalizzazione di cannabis.
Gli Stati Uniti hanno registrato una rilevante diminuzione di consumi di eroina e cocaina, gli arresti si sono dimezzati e le risorse sono state ridistribuite per la lotta contro la criminalità organizzata, che ha perso una grande parte delle sue entrate.
Sono stati creati e occupati oltre 600mila posti di lavoro, che hanno aiutato migliaia di persone inoccupate.
La cannabis è stata scoperta e apprezzata per quello che è: una pianta dalle proprietà straordinarie. I consumatori di marijuana possono essere sicuri di acquistare e utilizzare prodotti certificati e garantiti. Inoltre, molti dei consumatori di droghe più pesanti, hanno provato con successo a disintossicarsi utilizzando solo ed esclusivamente cannabis.
Le ricerche suggeriscono che gli Stati Uniti stiano cominciando a risolvere, in parte, il problema del sovraffollamento delle carceri e che siano riusciti a risparmiare denaro e risorse da investire in polizia e magistratura per combattere in modo più mirato la criminalità organizzata.
Nonostante siano stati il primo paese a diffondere il proibizionismo, sembra che gli Stati Uniti abbiano preso una gradevole e stimabile strada antiproibizionista, che sta dando i suoi frutti. Dal punto di vista sociale, con la battaglia vinta contro il mercato illegale e la creazione dei tantissimi posti di lavoro. Dal punto di vista economico, facendo crescere esponenzialmente l’economia e dando lavoro a persone inoccupate, contribuendo quindi al benessere complessivo della popolazione.
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