Il primo fiore di cannabis che spunta su una pianta è la gioia dei coltivatori, che dopo aver investito tanto tempo ed energie, possono finalmente raccogliere la marijuana così attesa. Ma come facciamo a sapere quando una pianta è pronta per essere raccolta? Gli esperti insistono che è importante aspettare il momento giusto per raccogliere la cannabis e può essere molto utile osservare i tricomi per capire quando è arrivato il momento del raccolto. In questo articolo approfondiremo al meglio questo argomento, ecco che cosa vedremo:
- Cosa sono i tricomi della cannabis
- A cosa servono i tricomi?
- Perché sono importanti per la raccolta?
- Fase vegetativa Vs Fase fioritura
- Cosa si può fare con i tricomi?
Cosa sono i tricomi della cannabis
Dal greco “tricoma” significa crescita di peli, di fatto si tratta di minuscole protuberanze ghiandolari che assomigliano a piccoli steli e si formano sulla pianta di cannabis durante la fase di crescita. Possiamo descriverli come piccolissimi contenitori di cannabinoidi, che si trovano sulla superficie dei fiori e seppure in numero inferiore anche sulle foglie.
Nel caso di piante ad alto contenuto di THC, avremo tricomi ricchi di tetracannabinolo, nel caso della cannabis light avremo tricomi ad alto contenuto di cannabidiolo (CBD) o cannabigerolo (CBG).
I botanici distinguono tra:
- Tricomi capitati sessili
- Tricomi bulbosi
- Tricomi capitati peduncolati
È quest’ultimo tipo di tricomi a interessare i coltivatori di cannabis perché sono quelli che conferiscono oleosità e resinosità alle infiorescenze, insomma quella piacevole sensazione di appiccicaticcio, che pur costringendoci a usare un trita erba adatto, ci garantisce che la nostra cannabis o cannabis light è carica di principio attivo.
Un fiore di cannabis particolarmente resinoso come quello della White Widow per esempio, una varietà leggendaria famosa per le foglie di colore bianco durante le settimane di fioritura, è tempestato di tricomi, visibili in alcuni casi anche ad occhio nudo. La stessa cosa vale per Popolo, la versione cannabis light della White Widow.
A cosa servono i tricomi?
I tricomi fanno da barriera naturale e aiutano la pianta a proteggersi dal sole, evitando che venga danneggiata dai raggi UV.
Inoltre, la patina di resina che formano sul fiore di cannabis e sulla foglia proteggono le piante di marijuana dai forti venti, dalle temperature troppo rigide o troppo afose, rendendola in grado di adattarsi più o meno comodamente a ogni tipo di condizione climatica.
La barriera resinosa di tricomi funziona anche come difesa da insetti, funghi e potenziali malattie che interessano la pianta. Dunque, i tricomi svolgano alcune funzioni indispensabili alla sopravvivenza della pianta di cannabis.
Perché sono importanti per la raccolta?
Osservare i tricomi può aiutarci a capire che una pianta è pronta per essere raccolta. Può essere utile munirsi di una lente di ingrandimento che ci aiuterà a vedere bene i minuscoli tricomi e capire di che colore sono.
È proprio il colore dei tricomi, infatti, che può essere utilizzato come indicatore. Dalle prime settimane di fioritura, fino circa a metà, i tricomi sono di colore trasparente. Nelle ultime settimane di fioritura, i coltivatori di cannabis noteranno che da trasparenti i tricomi diventeranno color bianco latte.
Quando i tricomi sfumeranno leggermente verso l’ambra, munitevi di cesta e datevi da fare: è il momento perfetto per raccogliere la cannabis.
Fase vegetativa Vs Fase fioritura
Dopo aver seminato i nostri semi di cannabis, ci attende la fase vegetativa, durante la quale i tricomi non sono ancora presenti.
Le piante di marijuana iniziano a crescere, irrobustiscono le radici, mettono le prime foglie, crescono in altezza e in larghezza, preparandosi a sostenere il carico che le aspetterà durante le settimane di fioritura.
È importante mantenere un ciclo di luce di circa 18 ore, garantito nelle coltivazioni outdoor in modo naturale tra aprile e settembre e riproducibile in coltivazione indoor tramite l’utilizzo di una lampada dalla luce preferibilmente bianca.
A meno che non si voglia arrestare la fase vegetativa e anticipare la fioritura, è importante stressare le piante il meno possibile e mantenere costante il ciclo di luce e buio durante tutta la crescita vegetativa, che va a seconda delle varietà, dall’una alle quattro settimane. Durante questa fase le piante di cannabis devono essere regolarmente idratate e nutrite con prodotti naturali e ricchi di azoto.
Le settimane di fioritura invece iniziano con l’alterazione del ciclo luce buio. Nelle coltivazioni outdoor è il momento in cui le giornate iniziano ad accorciarsi, in quelle indoor è il momento in cui i coltivatori di cannabis decidono di aumentare le ore di buio fino ad arrivare a un ciclo 12/12.
È in queste prime settimane che cominceranno ad apparire i tricomi, diventando con il passare dei giorni sempre più definiti, assumendo la tipica forma di minuscole teste di fungo e modificando il proprio colore dal trasparente al bianco latte, fino all’ambra, durante le ultimissime settimane di fioritura.
Durante questa fase le piante devono essere idratate e nutrite. È importante smettere con l’azoto e assicurare, soprattutto nel caso di coltivazioni indoor, un’ottima ventilazione, che protegga le piante dall’umidità e dalle muffe.
Può essere utile controllare ogni singolo fiore di cannabis durante la fioritura perché le muffe tendono a nascondersi per poi diffondersi rapidamente. In entrambe le fasi le piante di marijuana devono essere monitorate con attenzione.
Sappiate che una foglia di marijuana gialla o marrone esterna a fine fase vegetativa è normale, una foglia di marijuana nuova ma di colore giallo o marrone può essere invece un campanello d’allarme.
È meglio rimuovere eventuali rami secchi e foglie vecchie, in modo che le sostanze nutritive vengano utilizzate per la crescita e la fioritura della pianta sana. La durata delle due fasi cambia da varietà a varietà. Per esempio, l’Amnesia Haze o Diva, la sua versione legale, hanno una fase vegetativa di tre settimane e circa sessanta giorni di fioritura.
La White Widow ha un periodo di fioritura che può arrivare fino ai settanta giorni e una fase vegetativa di quattro settimane.
Cosa si può fare con i tricomi?
Come abbiamo visto, i tricomi sono una specie di contenitore di principio attivo e ormai sappiamo che sono presenti in grande quantità sul fiore di cannabis ma seppur in misura minore anche sulla foglia di marijuana, sulla quale è ancora presente un certo contenuto di THC se si tratta di cannabis e di CBD o CBG se si tratta di cannabis light, scelta che consigliamo sempre.
Utilizzare le foglie può essere un’ottima scelta per apprezzare il principio attivo sotto forma di decotto prima di andare a dormire.
Ecco qui una ricetta semplice, gustosa e dalle grandi proprietà terapeutiche.
Ingredienti per una tisana per due:
- 250 ml d’acqua
- 1 grammo di infiorescenze di cannabis light al CBG o 2 grammi di foglie essiccate
- 2 cucchiai grandi di miele
- Mezzo limone
Fate seccare i fiori e le foglie per una o due settimane. Mettete in una tazza il miele e il limone, scaldate l’acqua e spegnete appena inizia l’ebollizione. Versate l’acqua e inserite il filtro nel quale avrete precedente messo i fiori o le foglie essiccate.
Buon relax e intanto se vi va, fate un giro sul nostro sito web dove potrete trovare le migliori infiorescenze di cannabis light, coltivate in modo biologico e certificato e 100% made in Italy.
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