Cannabis e mal di testa

Usare la cannabis contro l emicrania

Chi soffre di emicrania sa che il mal di testa si presenta in molte forme e spesso è molto più di un fastidio. Tanto da essere in grado di impedire il normale svolgimento delle proprie attività. Il mal di testa cronico riguarda molte persone in tutto il mondo, ma purtroppo ad oggi non esistono cure specifiche che siano risolutive del problema. Tuttavia, da quando è stata legalizzata la cannabis in molti paesi del mondo, la scienza sta prendendo in considerazione l'utilizzo dei suoi principi attivi per combattere i dolori da cefalea in alcune persone. 


Cos’è il mal di testa?

Il mal di testa è uno dei disturbi più diffusi tra la popolazione mondiale e può coinvolgere ogni parte della testa, compresi cuoio capelluto e viso. Il dolore sembra essere causato da un’eccessiva tensione dei muscoli del collo e del capo portata da ansia, stress o posture errate. Quando questa tensione continua conduce a un’infiammazione, si hanno forti manifestazioni dolorose. 

In Italia si stima che 27 milioni di persone soffrano di mal di testa (fonte OMS 2018 - ISTAT 2018): circa il 55% della popolazione totale, con una maggior incidenza registrata dalle donne. Esistono molti tipi di mal di testa: ci sono quello frequente e quello occasionale, il mal di testa continuo e quello pulsante, il mal di testa forte e quello leggero. Le forme di  cefalea si differenziano per intensità, modalità di manifestazione del dolore, durata e sintomi. 

A soffrire di mal di testa spesso sono le persone di sesso femminile e il fattore scatenante può essere legato allo stress, alle tensioni accumulate, alla fatica, alla mancanza di sonno, ad una cattiva alimentazione, ma anche ai fattori ambientali come l’aria pesante o il troppo rumore. Per capire come comportarsi con questo disturbo, se per esempio è sufficiente affidarsi ai farmaci di automedicazione per il mal di testa, oppure rivolgersi al medico per una terapia più mirata è fondamentale capire di che tipo di mal di testa si soffre e quali sono le cause. Conoscere il tipo di mal di testa che ci fa soffrire significa poter adottare la soluzione più adatta e gli accorgimenti più utili per evitare successivi attacchi.

Persona con mal di testa

Emicrania: quanti tipi? 

Non tutti i mal di testa sono uguali. Anzi, bisogna dire che ne esistono diversi tipi, che colpiscono per motivi differenti. 

Ci sono molti modi per capire che tipo di mal di testa ci sta facendo soffrire: tipologia di sintomo, durata del dolore, intensità del disturbo. Partire dal punto in cui si concentra il dolore è forse la strada più rapida e più affidabile. 

L’attacco di emicrania è probabilmente la forma di cefalea più diffusa al mondo. È una patologia caratterizzata dall’insorgere di frequenti mal di testa, in cui il livello di dolore può variare anche di molto. Il suo nome deriva dal greco e significa “mezzo cranio”: infatti il dolore che causa l'emicrania è sempre localizzato in una metà della testa o esclusivamente sulla parte frontale. 

Si presenta con un dolore pulsante, più o meno intenso, che può rendere complicate anche le normali attività quotidiane. Ha una durata compresa tra le 2 e le 72 ore, può essere accompagnato da nausea, vomito, fotofobia e fonofobia. Prima della pubertà, l’emicrania è più frequente tra le persone di sesso maschile, mentre andando verso l'età adulta sono le donne a esserne maggiormente colpite. In generale si ritiene comunque che le cause dell’emicrania risiedono in un insieme di fattori genetici e ambientali. Se un familiare ha sofferto di emicrania, ci sono più probabilità di soffrirne a nostra volta. 

Le modalità con cui l’emicrania si presenta sono diverse da episodio a episodio: si passa da casi di emicrania frequente a situazioni in cui l’emicrania è occasionale, con una durata che possono variare molto, passando da poche ore a più giorni. Soprattutto nelle sue forme più acute o quando diventa emicrania cronica, influisce in modo determinante sulla qualità della vita di chi ne soffre. Considerando la durata del disturbo e il fatto che spesso il mal di testa peggiora se si fa attività fisica, è facile capire come l’emicrania pregiudica il normale svolgimento delle attività quotidiane e impedisce anche un corretto riposo notturno. 

 

Emicrania e sistema endocannabinoide

Gli studi condotti su questo argomento sono ancora allo stadio iniziale e non possono fornire garanzie scientifiche credibili,ma alcuni indizi suggeriscono che il CBD potrebbe contribuire a trattare l'emicrania.

L'efficacia di questa molecola deriva dalla sua interazione con il sistema endocannabinoide. Tale sistema è composto da siti recettori presenti in varie cellule sparse nell'organismo, e la sua azione regola numerosi processi fisiologici. L'intero sistema è regolato da sostanze chimiche chiamate endocannabinoidi, simili ai fitocannabinoidi presenti nella pianta di cannabis.

Si ritiene che il sistema endocannabinoide svolga un ruolo importante nel trattamento dell'emicrania, e che possa essere attivato tramite la somministrazione di CBD. Un articolo pubblicato nella rivista Experimental Neurology afferma che questo sistema potrebbe agire a livello centrale e periferico nell'elaborazione dei segnali di dolore. Gli endocannabinoidi sarebbero in grado di inibire il rilascio dei neurotrasmettitori che controllano i segnali di dolore, interagendo con i recettori CB1. Secondo gli autori dell'articolo, il sistema endocannabinoide è un promettente strumento terapeutico, utile per ridurre l'infiammazione e il dolore fisiologico causati dall'emicrania.


CBD, anandamide ed emicrania

Infiorescenza di cannabis light

Se gli scienziati hanno ragione, la mancanza di endocannabinoidi contribuisce allo sviluppo dell'emicrania e di molti altri disturbi. Tale condizione è nota come carenza clinica di endocannabinoidi e, per alcuni individui, potrebbe proprio essere la causa principale del mal di testa.

L'anandamide è uno dei cannabinoidi prodotti dal corpo umano. Questa molecola può stimolare o inibire l'attività di alcuni recettori della serotonina. Di conseguenza, l'anandamide potrebbe racchiudere potenziali effetti terapeutici per il trattamento dell'emicrania. Altre ricerche pubblicate nel Journal of Headache and Pain hanno esaminato il ruolo dell'anandamide sulle cavie animali e i suoi effetti collaterali. I test confermano che una disfunzione del sistema endocannabinoide può contribuire all'insorgenza di emicranie. Gli autori dello studio ipotizzano che in alcuni casi modulare i recettori del sistema endocannabinoide, ad esempio somministrando AEA, può essere utile per trattare il dolore da emicrania. 

La cannabis medica potrebbe essere particolarmente efficace nel trattamento dell'emicrania grazie alla sua capacità di regolare i livelli di anandamide. È stato dimostrato che il cbd può inibire l'assorbimento di AEA e degli enzimi che degradano questa molecola e le permette permette di circolare fuori dalla cellula per un periodo di tempo più lungo, esercitando i suoi effetti benefici. 


Gli studi clinici su cannabis e mal di testa

Nel 2017 un gruppo di ricercatori italiani ha presentato uno studio sul tema al Congresso dell’Accademia Europea di Neurologia. Lo studio conferma i notevoli benefici portati dalla cannabis terapeutica nel trattamento del mal di testa. Lo studio ha coinvolto un gruppo di 48 persone affette da emicrania cronica, alle quali veniva somministrato THC e CBD per via orale. Dopo la somministrazione dei cannabinoidi, i sintomi dolorosi risultavano diminuiti del 55% nel campione di pazienti, come anche gli attacchi mensili, ridotti del 40%.

Ovviamente siamo ancora lontani dal poter sostenere che il consumo di cannabis possa risolvere il problema del mal di testa, anche perché sarebbe un semplicismo pensare che un fenomeno così complesso e dettato da fattori tanto diversi possa avere una sola soluzione, ma ci aspettiamo che le ricerche mediche diano sempre più frutti in questa direzione.

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