Il cannabigerolo, la cui abbreviazione è CBG, non è un nuovo cannabinoide. Pur essendo stato scoperto da diversi anni però, è stato valorizzato solo recentemente. È verosimile che da qui ai prossimi anni se ne sentirà parlare sempre più spesso, perché in effetti il CBG ha grandi potenzialità e potrebbe essere un elemento rivoluzionario nel mondo della cannabis light. In questo articolo proveremo a conoscere meglio il cannabigerolo e lo metteremo a confronto con un altro cannabinoide che conosciamo molto bene, il CBD. Ecco cosa vedremo nello specifico:
- Cos'è il Cbg
- Effetti del Cbg
- Differenze tra Cbd e Cbg
Cos’è il CBG
Dobbiamo ammetterlo, i fiori di canapa non fanno che regalarci piacevoli sorprese, tutte racchiuse nei suoi cannabinoidi ossia i composti sviluppati dai fiori di canapa.
Anche se noi ne conosciamo pochissimi, una pianta di cannabis sativa contiene più di sessanta cannabinoidi, che provengono da un’unica sostanza: il CBGA.
Durante la crescita della pianta di cannabis sativa e nello specifico con la decarbossilazione, ossia l’esposizione al calore della pianta, il CBGA viene sintetizzato in altre molecole chiamate CBDA, THCA e CBG.
La pianta crescerà ancora e queste molecole verranno ulteriormente sintetizzate in THC e CBD. Proprio così, il cannabigerolo o CBG non è altro che il primo cannabinoide che si sviluppa nella pianta di cannabis ed è in qualche modo il precursore nonché agente attivo della sintesi di tutti gli altri cannabinoidi tra cui il CBD e il THC.
Quando la pianta è pronta infatti, non resta che una percentuale piuttosto bassa di CBG. Questo proprio perché il resto è stato trasformato negli altri due principi attivi. A partire dalla sua scoperta nel 1964 da parte dello scienziato israeliano Y. Gaoni e della sua squadra, diverse ricerche hanno dimostrato che il cannabigerolo ha importanti e sorprendenti qualità terapeutiche, molte delle quali condivise con il CBD.
Inoltre, non avendo effetti psicotropi, il cannabigerolo è completamente legale, non rientra nell’elenco della convezione delle Nazioni Unite sulle sostanze psicotrope e non è neanche vietato dalla legge “Controlled Substances Act” degli Stati Uniti.
Trattandosi di fatto di quella che viene definita “la cellula staminale” dei cannabinoidi, a partire dal cannabigerolo possono essere realizzate varietà terapeutiche interessanti e nuovi ibridi mai sperimentati. Ricerche e sperimentazioni sono partite un po' dappertutto anche se procedono lentamente.
Anche in questo senso però, si stanno facendo molti passi avanti con l’obiettivo di creare piante ad alto contenuto di CBG o validi ibridi ad alto contenuto di CBD e CBG, con una percentuale di THC al di sotto dello 0,2 % o addirittura inesistente (con il cannabigerolo tutto è possibile).
Insomma, è chiaro che a partire da questa fantastica molecola madre, si potrebbero ottenere delle varietà terapeutiche estremamente potenti in termini di efficacia e benefici.
Effetti del CBG
Come abbiamo già detto, il CBG non ha alcun effetto psicoattivo ma esclusivamente proprietà terapeutiche. Nel caso in cui quindi, stessimo cercando un effetto ricreativo o “da sballo”, il cannabigerolo non ci darà alcun aiuto.
Se invece siamo interessati a giusta ragione agli effetti benefici che questo cannabinoide può avere sull’organismo, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Il cannabigerolo si è rivelato particolarmente capace per trattare il sistema nervoso. Interagisce meravigliosamente con i recettori di serotonina perciò è indicato in casi di depressione e disturbi dell’umore.
In generale, le sue proprietà antibatteriche e anti infiammatorie lo rendono un buon integratore per rafforzare le difese immunitarie. Certo, esattamente come tutti gli integratori non può essere il sostituto di una dieta bilanciata e uno stile di vita equilibrato, ma di sicuro può dare un buon aiuto complessivo anche contro lo stress ossidativo.
Aiuta a stimolare l’appetito e grazie alle sue proprietà infiammatorie e anti fungine, è efficace anche contro alcuni disturbi della pelle come la psoriasi, l’eritema da contatto o la diffusione di batteri fungini. Inoltre, ne è stata dimostrata l’efficacia per controllare la pressione intraoculare, ecco che quindi questa molecola si rivela un valido aiuto per il trattamento del glaucoma.
Viene usato anche in casi di vescica iperattiva e dulcis in fundo non ha alcun effetto collaterale, esattamente come il CBD, purché, è ben inteso, i fiori di canapa siano garantiti, certificati e di alta qualità.
Differenze tra CBD e CBG
Ci si chiede spesso quali siano le differenze sostanziali tra CBD e CBG e se uno sia in qualche modo migliore dell’altro. La verità è che non dovrebbe esserci una vera e propria competizione tra questi due principi attivi che si assomigliano molto più di quanto non siano diversi.
La differenza principale tra queste due molecole sta nel fatto che, come abbiamo visto, il CBG è un po' il genitore degli altri cannabinoidi, senza il quale neanche il CBD potrebbe essere sintetizzato.
Inoltre, come ormai sappiamo bene, in una pianta di cannabis sativa matura poca quantità di CBG. Invece la molecola di CBD è presente in una percentuale molto più abbondante, stiamo parlando di circa il 40%.
Fatta eccezione per queste macro-differenze, le due molecole hanno in comune parecchie cose. Prima di tutto il fatto di non avere alcun effetto psicoattivo, in secondo luogo il fatto di essere impiegati con successo per finalità terapeutiche.
Conosciamo già il cannabidiolo, ossia il CBD. Sappiamo che ha proprietà rilassanti e che è in grado di alleviare dolori muscolari, emicranie e dolori mestruali. Alcune varietà ad alto contenuto di cbd possono essere indicate anche in caso di ansia o lieve depressione.
Anche il cannabigerolo viene usato con successo per il trattamento del dolore. Diverse ricerche hanno dimostrato inoltre che sia CBD che CBG funzionano ottimamente per il trattamento delle infiammazioni intestinali e per combattere le infezioni di alcuni super batteri considerati iper-resistenti, tra cui il famoso stafilococco penicillina resistente.
Entrambe le sostanze sono state impiegate per il trattamento della sclerosi multipla e di alcune malattie neurodegerative gravi. Sia CBD che CBG possono rivelarsi utili per contrastare gli effetti collaterali del THC nel caso di un’assunzione eccessiva o magari nel caso di reazione indesiderate da parte di fumatori alle prime armi.
La particolarità e la grandezza del cannabigerolo stanno senz’altro nel suo essere il cannabinoide precursore, nel suo aprire possibilità a nuove ibridazioni e sperimentazioni. Il “figlioletto” CBD però non ha nulla da invidiargli in termini di benefici terapeutici. Anzi, la rivoluzione potrebbe essere quella di creare nuove varietà a scopo terapeutico proprio utilizzando questi due principi attivi.
Anche noi di Terre di Cannabis stiamo sperimentando con delle varietà ad alto contenuto di CBG, nel frattempo continuiamo ad offrirvi le nostre varietà certificate, tutte ad alto contenuto di CBD e coltivate in modo biologico e naturale.
Ricordate che nel rispetto delle leggi non vendiamo ai minori di 18 anni anche se i nostri fiori di canapa sono completamente legali, con un contenuto di THC al di sotto dello 0,2% come previsto dalla legge vigente.
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