Che cos’è esattamente la coltivazione in greenhouse? In questo articolo ce ne occuperemo. Ecco cosa vedremo nello specifico:
- Cosa bisogna sapere per una perfetta coltivazione in serra?
- Che cos'è la green house
- Coltivare in greenhouse
- Tipologie di serra
- Green house in condizioni climatiche estreme
- Differenza tra coltura indoor/outdoor/greenhouse
Cosa bisogna sapere per una perfetta coltivazione in serra?
Decidere di coltivare la cannabis è l'inizio di un lungo percorso. È di certo la decisione zero, ma deve essere seguita da moltissime altre scelte, che incideranno sulla quantità del raccolto e sulla qualità dell'erba prodotta.
La decisione successiva è quella che vi porterà a coltivare la vostra cannabis all'aperto, al chiuso o in serra. Come in tutte le cose, anche la scelta di procedere in indoor, outdoor o greenhouse ha i suoi pro e i suoi contro.
Dipende tutto dalla zona in cui si vive e dalla sua temperatura, dal tempo e dallo spazio a disposizione. Per l'outdoor è importante anche la zona scelta, dal momento che una coltivazione di cannabis in fioritura potrebbe dare nell'occhio e attirare sguardi indiscreti.
Che cos'è la greenhouse
Coltivare la cannabis con la tecnica greenhouse è una sorta di compromesso, una sintesi quasi perfetta tra outdoor e indoor.
La coltivazione outdoor è di certo la più antica ed economica, utilizzata da sempre per la crescita di quasi tutte le specie vegetali. In outdoor è più difficile tenere sotto controllo i fattori che possono influenzare la crescita della pianta, perciò essa crescerà in base alle condizioni meteorologiche.
La coltivazione indoor, invece, si fonda su principi scientifici e permette di tenere sotto controllo i fattori di crescita della pianta, in cambio di un ingente investimento economico.
La coltivazione in green house, e cioè in serra, permette di godere dei punti di forza di entrambe le tecniche di coltivazione.
Le piante cresciute in serra possono godere sia della protezione ricevuta dalla copertura della greenhouse, ma al contempo anche dell'aria aperta, della luce e del calore del sole.
Non a caso, la maggior parte degli esperti considera tale connubio come il futuro ideale della crescita della cannabis light.
Con greenhouse si intende una casa per piante, di fatto una serra, una struttura coperta da un tetto trasparente, che mantiene all’interno la giusta umidità e le condizioni climatiche ideali affinché le piante di cannabis crescano al meglio.
Senza essere esposte alle intemperie ma beneficiando di un certo numero di ore di luce naturale.
La maggior parte degli esperti vede in questo tipo di coltivazione il futuro ideale della crescita della cannabis. Parliamo soprattutto della cannabis light, che in Italia trova sempre più spazio creando milioni di posti di lavoro e contribuendo a far conoscere le straordinarie e numerose capacità terapeutiche dei principi attivi che la compongono.
Cannabinoidi non psicoattivi ma estremamente benefici, il cannabidiolo (CBD) e il cannabigerolo (CBG).
Secondo i dati da Humboldt Seeds sono presenti più di 30,000 serre attive che stanno sconvolgendo l’intera industria della cannabis.
Scegliere il tipo di struttura più adatta è fondamentale per ricreare un ambiente che soddisfi i bisogni della pianta, sfruttando al meglio lo spazio a disposizione.
Per ottenere una buona resa e sfruttare al massimo i vantaggi di una serra è essenziale conoscere il calendario climatico della propria zona, grazie al quale è possibile stimare i tempi di semina e raccolta.
Nei climi più caldi è richiesta meno manutenzione e le temperature sono più stabili in primavera ed autunno, mentre il calore estivo potrebbe influire negativamente sulla crescita e sullo sviluppo della pianta.
I climi più freddi e umidi richiedono invece più attenzione nell’isolamento della struttura.
Negli impianti di climatizzazione e nel controllo dell’allungamento dei periodi di luce all’inizio della stagione, quando le condizioni climatiche sono meno prevedibili e la posizione del sole meno vantaggiosa.
Coltivare in greenhouse
La greenhouse è il metodo di coltivazione più semplice e sicuro per ottenere piante di cannabis ricche di infiorescenze rigogliose.
Di fatto si tratta di una serra alte circa tre metri e sufficientemente spaziosa da ospitare il numero di piante che intendiamo coltivare.
All’interno di una serra, le piante di marijuana sono protette dal freddo, dalla pioggia, dal vento e dalla grandine ma anche dai parassiti e da altri predatori naturali.
Inoltre, la crescita all’interno della serra tiene le piante lontano dall’umidità e questo garantisce la produzione di infiorescenze compatte e mature.
Se da un lato quindi vengono protette, dall’altro beneficiano di molte ore di luce naturale per tante ore del giorno.
Alcuni tipi di serra dispongono di un sistema di oscuramento che permette di garantire più raccolti annuali, come se si trattasse di una coltivazione indoor.
La maggior parte degli esperti considera tale connubio un elemento fondamentale che dovrebbe essere alla base della coltivazione della cannabis.
Per assicurarsi più di un raccolto annuale bisognerà scegliere le giuste varietà da scegliere in base alle condizioni metereologiche del luogo in cui intendiamo coltivare.
Tipologie di serra
In commercio esistono moltissimi tipi di greenhouse, ma si tratta di versioni più o meno sofisticate delle due tipologie principale di serra: la serra a doppia falda e la serra a tunnel con struttura in pvc.
La serra a doppia falda:
ha una forma simile a quella di una casa e un'altezza notevole. È importante tenere sotto controllo il calore, dal momento che l'aria calda tende ad accumularsi nella parte superiore della serra, causando un effetto tipo collo di bottiglia.
Si consiglia l’installazione di un sistema di ventilazione nella parte superiore per eliminare l’aria calda.
Le serre a tunnel:
con strutture in tubi in PVC sono composte da tubi a forma d’arco che vanno da un lato all’altro, creando un tunnel. Ne esistono decine di modelli, che si differenziano per lunghezza, larghezza e altezza.
Sono le serre più utilizzate, perché rendono più facile controllare la temperatura e l’areazione. Le pareti laterali hanno un ruolo importante da non sottovalutare in quanto possono incidere notevolmente sul risultato.
Se la forma dell’arco raggiunge il pavimento, l’altezza utile si riduce notevolmente in prossimità del bordo; mentre se le pareti laterali sono più alte potrebbero portare a un raccolto più simmetrico, indipendentemente dalla struttura della serra.
Greenhouse in condizioni climatiche estreme
Per fare in modo che la serra sia produttiva nelle condizioni ambientali più estreme, è necessario tenere in considerazione alcuni fattori.
Per esempio, in condizioni estreme l’umidità relativa eccessiva può determinare la formazione di goccioline d’acqua sulle foglie, con la conseguente proliferazione di malattie o funghi, mentre il calore eccessivo fa avvizzire i frutti e ne interrompe la crescita.
Altre volte le condizioni all’esterno della serra influiscono negativamente sul processo di ventilazione naturale.
La chiave per garantire nel tempo la qualità, la quantità e la redditività risiede nella conoscenza di queste condizioni e del relativo impatto, oltre che nella capacità di mantenere il controllo su di esse.
Queste e altre difficoltà incontrate in una serra si possono risolvere con l’installazione di un adeguato sistema per il controllo climatico, in grado di garantire condizioni perfette per la crescita delle piante.
I climi caldi richiedono un abbondante passaggio d’aria, poiché gli stomi sulla parte inferiore delle foglie tendono a chiudersi con temperature o livelli di umidità eccessivi o con ristagno d’aria.
Una quantità insufficiente d’aria potrebbe influire negativamente sulla crescita e provocare problemi.
I climi freddi, tuttavia, possono rendere ancora più estreme le condizioni di crescita e danneggiare maggiormente le piante. Il calore è un fattore chiave all'inizio della crescita della pianta.
Per incominciare nel migliore dei modi è necessario un controllo costante del calore e della luce, che è possibile ottenere tenendo in considerazione il calendario solare grazie al quale si può calcolare la diminuzione delle ore di luce a disposizione e osservando scrupolosamente un metodo di coltura a due cicli.
Differenza tra coltura indoor/outdoor/greenhouse
Non è vero che un metodo di coltivazione vale l’altro, bisognerà scegliere con cura come far crescere le nostre piante di cannabis, prima di tutto in base alle condizioni metereologiche del luogo dove intendiamo coltivare, poi in base allo spazio a disposizione e naturalmente alla varietà di cannabis o di canapa light che abbiamo scelto.
Se ne abbiamo la possibilità, sperimentare con tutti e tre i metodi di coltivazioni può essere stimolante e dare soddisfazione.
Esistono tre metodi per coltivare cannabis:
Coltivazione outdoor:
la coltivazione outdoor o all’aperto, può essere considerata il metodo di coltivazione più antico, sia per quello che riguarda le piante di cannabis che per le piante in generale.
È un metodo estremamente naturale, che prevede di seguire il naturale ciclo di ore di luce e di buio delle stagioni. A seconda delle varietà, la semina viene effettuata tra Aprile e Giugno così da avere una prima fioritura garantita a fine settembre e si è fortunati una seconda fioritura prima dei primi freddi.
La coltivazione outdoor rende al massimo in condizioni climatiche favorevoli, un clima mediterraneo e sufficienti escursioni termiche sono indispensabili per garantire una crescita ottimale.
È importante assicurarsi di avere lo spazio necessario per la crescita delle piante e in caso non si stesse coltivando marijuana legale, assicurarsi di avere dei vicini tolleranti, che non riservino brutte sorprese.
Coltivazione indoor:
come suggerisce il nome, si tratta di un metodo di coltivazione da effettuare all’interno utilizzando delle lampade artificiali per garantire le ore di luce alle piante di cannabis.
Con questo metodo la fioritura può essere indotta più e più volte, tuttavia è importante garantire un adeguato sistema di ventilazione. Si tratta di un metodo che permette di avere fioriture regolari e se praticata con le dovute accortezze, offre per tutto l’anno un prodotto di qualità.
Tuttavia, sia il sistema di ventilazione che le lampade, con relativa spesa di corrente elettrica sono un investimento importante, ecco perché questo metodo andrebbe scelto solo se si ha la sicurezza di poter monitorare costantemente le proprie piante e mantenere tutta la strumentazione necessaria.
Coltivazione in greenhouse:
è un po' la sintesi perfetta tra i due precedenti metodi di coltivazione. È a tutti gli effetti una serra, quindi una coltivazione in interno, che però normalmente segue il ciclo luce-buio naturale come la coltivazione outdoor.
È chiaro che in serra può essere utilizzata anche la luce artificiale per assicurarsi più fioriture, la forza della greenhouse però sta nella capacità di proteggere le piante dalle intemperie pur garantendogli un tot di ore di luce naturale.
È importante che le piante abbiano lo spazio sufficiente, il box serra quindi dovrà essere scelto solo dopo aver stabilito il numero e la varietà delle piante di cannabis.
Scegliere tra una coltivazione indoor, outdoor e greenhouse non è una scelta semplice ed è importante considerare i vari fattori citati all’inizio del paragrafo: varietà di cannabis, condizioni metereologiche e spazi a disposizione.
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