Volare cannabis light

Rimedi alternativi naturali la cannabis light

Uno dei mantra della comunicazione digitale è “Markets are conversations”. Vuol dire che il mercato si basa sulle conversazioni tra le persone che compongono il target di un prodotto o servizio, sia online che offline. È per questo che amiamo parlare con voi sui social network, perché – attraverso le vostre storie ed esperienze – possiamo valutare cosa funziona nei nostri prodotti e cosa invece potremmo migliorare.

 

Parlare con i nostri affezionati è sempre una sorpresa: Terre ha una clientela trasversale, varia ed eterogenea, che va dalla coppia di neo-genitori alle prese con poppate e notti in bianco, agli anziani dallo spirito giovane e a giovani che cercano un'alternativa legale alla cannabis ricreativa. 

In questo articolo vi parleremo degli effetti positivi della cannabis sull'organismo e sull'umore e vi racconteremo la storia di Michele, a cui l'India e la cannabis hanno cambiato la vita. 


Perché la cannabis light è così diffusa? 

La risposta è solo una: gli effetti benefici della canapa light sono tantissimi e le persone lo hanno capito. Grazie a una imponente campagna mediatica - messa in piedi da realtà autorevoli del mondo dell'informazione insieme ad associazioni ed ONG - le proprietà delle piante di canapa, soprattutto della cannabis sativa a basso contenuto di THC, sono venute alla luce e sono diventate un supertopic della cultura mainstream. 

infiorescenza di cannabis light in campo aperto

La differenza tra la cannabis light – le infiorescenze di canapa commercializzate da Terre, ad esempio – e la cannabis illegale venduta sul mercato nero sta nella proporzione tra THC e di CBD. Il THC – in soldoni - è il principio attivo che rende la cannabis illegale: in Italia è stato inserito nella lista delle sostanze stupefacenti negli anni Sessanta ed è considerato una sostanza psicotropa. Altera, cioè, lo stato di coscienza di chi lo assume, modificando la percezione della realtà. Questo succede perché il nostro organismo è dotato di un sistema endocannabinoide, un insieme di recettori che regolano il bio-equilibrio del corpo dialogando con il sistema nervoso. 

Il SE produce i cosiddetti endocannabinoidi, sostanze biologicamente vicine ai fito-cannabinoidi della cannabis. Di che si tratta? Il termine "endo" è l'abbreviazione di endogeno, che letteralmente significa “che viene all'interno”. Si tratta cioè di sostanze prodotte all'interno di un organismo, un tessuto o una cellula. I cannabinoidi, invece, sono i composti capaci di attivare questo particolare sistema. Un endocannabinoide, quindi, è un cannabinoide prodotto all'interno del nostro corpo. 

I recettori di questo sistema si attivano tutte le volte che entrano in contatto con molecole chiamate “agonisti”. Gli agonisti in questione sono appunto i cannabinoidi, sia quelli prodotti dal nostro organismo, sia quelli provenienti dalle piante di cannabis. È per questo che la cannabis ha effetti così importanti sull'organismo, perché è in grado di dialogare con esso e addirittura di influenzarlo.

 

Michele, l'India e l'incontro con la cannabis 

Negli ultimi mesi siamo stati taggati spesso nei post di (@.... vogliamo rispettare la sua privacy), al secolo Michele G., un insegnante di yoga di Arezzo, tornato da poco da un lunghissimo viaggio in India. Michele posta molto spesso fotografie dei nostri prodotti, dei quali sembra essere un grande esperto. Apprezza molto la nostra cannabis light “Volare”, una nuova arrivata, dal sapore intenso e dall'aroma fruttato. È tornato in Toscana da un anno, dopo quasi tre passati ad esplorare l'India. 

Per Michele l'India era la meta della vita: è buddhista dal 2011, anno in cui ha anche iniziato a praticare lo yoga ed erano anni che organizzava questa fuga. Vivere per tre anni in giro per l'India non è stato un semplice viaggio. Ci ha detto di essere partito alla ricerca di qualcosa di indefinito, sperava – come tanti prima di lui – di trovare se stesso all'ombra di un tempio buddhista. Non sappiamo se la sua ricerca sia andata a buon fine, ma ci è sembrato di parlare con una persona in equilibrio, felice e con una visione molto lucida del futuro. 

Coltivazione di cannabis light

Il viaggio nel paese asiatico ha permesso a Michele di approfondire la pratica dello yoga grazie agli incontri con molti guru, in ritiro perenne in India. Oggi Michele ha un centro di meditazione e yoga tutto suo. Lo ha aperto poco dopo essere tornato: sentiva il bisogno di riconsegnare alle persone ciò che l'India gli aveva lasciato, aveva bisogno di far fluire tutta l'energia che aveva incamerato in tre anni di meditazione e pratica quotidiana. 

Oltre alla meditazione, fino a quel momento mai praticata, Michele è stato iniziato al charas, l'hashish realizzato secondo la tradizione indiana. 



Curiosità: cos'è il Charas? 

Il Charas è un tipo di hashish ottenuto compattando la resina delle piante di Cannabis, raccolta strofinando le mani sulla parte inferiore delle infiorescenze fresche, ancora attaccate al ramo. Il materiale vegetale viene poi raschiato via dalla pelle e unito a quello già estratto, fino a formare delle palline. Questo fumo si differenzia appunto dagli hashish marocchini per la modalità di estrazione, che avviene mediante la percussione delle piante di marijuana già essiccate, a differenza del Charas, la cui resina viene estratta dalla pianta fresca

Il ragazzo non era di certo un neofita della marijuana e del fumo, ma non aveva mai provato qualcosa di così potente. Il metodo di fabbricazione tradizionale rende questo fumo molto potente e il suo sballo molto più intenso anche di quello di un'erba potentissima. In un'infiorescenza di marijuana, infatti, oltre alla resina ci sono molti altri elementi vegetali meno potenti, che contribuiscono a rendere l'effetto dell'erba molto meno intenso di quello dei concentrati di sola resina. 


I cannabinoidi e lo yoga 

Michele ha scoperto il Charas durante un ritiro di yoga nel cuore della giungla. All'inizio era molto restio: si sentiva un purista dello yoga, che - da bravo buddhista - praticava come forma di meditazione. L'accoppiata cannabis e yoga non lo convince per niente, gli sembrava una vera forzatura. Praticare lo yoga, per Michele, era un modo per ricongiungersi con il suo io interiore, era un momento di estrema lucidità e presenza, sia fisica che mentale. 

Cima di cannabis light

La cannabis, al contrario, gli sembrava una sostanza che avesse poco a che fare con la lucidità, soprattutto quella mentale. Lui amava essere presente a se' stesso, amava sentire il suo respiro lento e regolare durante la pratica e – soprattutto – amava la sensazione di relax naturalmente indotta dalla respirazione circolare. 

Eppure, l'esperienza indiana gli ha fatto del tutto cambiare idea. Provare il charas nella jungla, in un contesto libero e sereno, era stata per lui un'esperienza catartica. Per la prima volta gli era sembrato di staccarsi dal corpo e librarsi leggero sopra la stanza, libero. Sì, quel giorno, nella jungla, Michele sentì qualcosa cambiare per sempre. 

È un professionista dello yoga e ci siamo fidati di lui. Non siamo dei grandi esperti della sua materia, ma di cannabis sì e non vedevamo l'ora di saperne di più. Michele ci ha spiegato che, secondo lui, la cannabis e la pratica dello yoga a livello amatoriale vanno d'accordo per tre ragioni: 

  1. La cannabis rilassa la mente e permette di approcciarsi alla pratica leggeri e rilassati. Allenta le tensioni e abbassa le difese dell'organismo: soprattutto per i neofiti è perfetta perché riduce la competitività e il senso di imbarazzo, garantendo una pratica ottimale. Alcuni consumatori di cannabis sostengono addirittura che aumenti i propri livelli di attenzione, rendendo molto più facile il controllo delle fluttuazioni del pensiero.
  2. La cannabis aiuta l'equilibrio! Sembra incredibile, ma è vero. La Cannabis altera la percezione della gravità e genera una sensazione di estrema leggerezza, quasi come se si stesse lievitando. Nello yoga questo è un grande vantaggio. Molte posizioni richiedono un grande equilibrio e la sensazione di essere leggeri come una farfalla aiuterebbe molto anche gli allievi più problematici. Inoltre, grazie alle proprietà miorilassanti del CBD, la Cannabis aiuta a superare le barriere fisiche che si incontrano quando si comincia a fare yoga. 
  3. Il CBD ha un potente effetto analgesico e antinfiammatorio. Lo yoga è uno sport per tutti, ma non tutti hanno lo stesso corpo e le stesse articolazioni. Molte persone, soprattutto di una certa età, fanno fatica ad approcciarsi alla disciplina proprio a causa di dolori cronici e reumatici. Il CBD aiuta a lenire questi sintomi, permettendo una pratica facilitata. 

Dopo averci spiegato le sue ragioni, ci ha esposto la sua idea: vorrebbe attivare un corso di ganja yoga all'interno del suo centro ad Arezzo per testare i benefici di questa sostanza associata allo yoga, insieme ai primi allievi coraggiosi. Fumare cannabis, però, ha effetti negativi sui polmoni, soprattutto perché va consumata insieme al tabacco, e non tutti gli allievi potrebbero essere d'accordo con quel tipo di assunzione. Lo yoga richiede l'utilizzo di tecniche di respirazione molto precise, che potrebbero essere negativamente influenzate dal fumo. 

Michele, però, ha pensato a tutto e la sua idea è di fornire un vaporizzatore ad ogni allievo, in modo da fargli assumere solo il buono delle infiorescenze di cannabis light, dicendo addio al rischio e agli inconvenienti legati al fumo. Immaginate di fare yoga in una stanza in cui 20 persone hanno appena fumato erba, non sarebbe proprio un toccasana! Lui è un grande fan del vaporizzatore e siamo sicuri che riuscirà a convincere anche i primi allievi coraggiosi. 

Flowermate Slick vaporizzatore


Cos'è il ganja yoga? 

Questa storia del ganja yoga ci aveva incuriosito e abbiamo deciso di documentarci. Il web è pieno di articoli e link a palestre americane e abbiamo scoperto che la prima a proporlo sia alle palestre che ai centri di meditazione è stata Dee Dussault, autrice del libro Ganja Yoga, pubblicato lo scorso aprile. L'idea nasce da una domanda molto semplice: "Perché non fumare prima di mettermi a fare yoga"? E sin dal primo tentativo, Dee capisce che è impossibile tornare indietro. 

Nel libro Ganja Yoga viene spiegato come tra i principali effetti della cannabis ci sia il sollievo dalle sensazioni di stress, obiettivo condiviso con la disciplina orientale dello yoga. Una giornalista del magazine online “Well And Good“ ha provato una lezione di Ganja Yoga a Los Angeles, tenuta proprio dall'autrice del libro e ne ha parlato sul suo giornale. "Subito dopo aver fumato l'erba mi è venuta voglia di mettermi a terra, a contatto con il pavimento e fare yoga. Mi sentivo molto più in contatto con il mio corpo e con il mio respiro di quanto avessi mai fatto prima".

Insomma, in America ha preso piede e abbiamo scoperto che anche a Milano qualcosa si sta muovendo. Il nostro amico Michele, però, si lancerà in un'impresa ben più ardua: Milano è una città moderna e internazionale, in cui le novità diventano tendenze e i pregiudizi si dissolvono tra uno spritz e l'altro, mentre Arezzo è una città piccola in cui non è scontato che un'accoppiata così particolare possa trovare terreno fertile. Chissà se Michele riuscirà ad abbattere il muro della diffidenza... Staremo a vedere e intanto facciamo un grande, grandissimo in bocca al lupo! 

Come funziona il vaporizzatore Migty:

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