Coltivazione cannabis light

Potare piante di cannabis per aumentare la resa

L'obiettivo principale di ogni coltivatore di Cannabis è ottenere la miglior resa possibile dal raccolto. Per far sì che la propria coltura di cannabis renda al massimo delle sue potenzialità occorre tenere sotto controllo diversi aspetti: è importante che il suolo in cui si sviluppano le radici sia quello più adatto e sia correttamente areato, che le variazioni di luce siano costanti, che le piante dispongano di abbastanza ossigeno e che vengano forniti l'acqua e tutti i nutrimenti adeguati.

Ci sono molte tecniche che promettono raccolti più abbondanti, ma si tratta di metodologie complesse che, se non eseguite correttamente, potrebbero causare l'effetto contrario o addirittura la morte della pianta. Una di queste tecniche è la defogliazione: si rimuovono le foglie inferiori e quelle molto grandi per esporre il più possibile la pianta alla luce e permettere alle cime di svilupparsi al meglio e più in fretta. È una tecnica che stressa molto la pianta, ma – se eseguita correttamente – porta i risultati sperati. In questo articolo parleremo di questo:

  1. La tecnica della defogliazione
  2. Il Topping
  3. Il Main-lining
  4. Lo Schwazzing
  5. Il Lollipopping
Cannabis light

La tecnica della defogliazione

Defogliazione è un termine generico per indicare la rimozione di foglie dalle piante. È una tecnica molto diffusa anche in altre coltivazioni, e può essere eseguita in modi diversi per ottenere effetti diversi. Ci sono molte specie vegetali che rispondono bene alla defogliazione, come il cotone, la chia e il trifoglio.  

La defogliazione è una forma di potatura e consiste nel rimuovere a mano le foglie dalle piante di cannabis, per concentrare la produzione di resina nelle cime più grandi e migliorare la resa al momento del raccolto. Con la defogliazione il coltivatore può manipolare la crescita della pianta: più nodi riceveranno la luce diretta e più fiori si svilupperanno, con maggiori quantità di resina.

Anche il maggior flusso d'aria attraverso l'intera struttura della pianta aiuterà a prevenire gli attacchi di agenti patogeni e a favorire un efficiente scambio di gas da parte degli stomi.

Ci sono diverse tecniche di defogliazione: il Topping, il Main-lining, il Lollipopping e lo Schwazzing.

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Il Topping

La cimatura, anche conosciuta come Topping, è una tecnica di potatura che consiste nel tagliare la punta del fusto principale di una pianta di cannabis.

Le tecniche di questo tipo vengono chiamate HST - High Stress Training, dal momento che provocano un forte stress alla pianta.

Se non trattata con potature particolari, la pianta di marijuana tende ad assumere la tipica forma conica simile a quella di un albero di Natale, caratterizzata da una cima centrale di grandi dimensioni e ramificazioni laterali più o meno sviluppate.

Nelle coltivazioni outdoor, quasi tutte le parti vegetali di una pianta vengono progressivamente irradiate dal sole; nelle coltivazioni indoor, invece, le piante di cannabis ricevono la luce da una lampada fissa, posizionata al di sopra delle loro parti apicali.

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Ciò rende la natura stessa delle piante di marijuana poco efficiente in un contesto indoor, ed è per questo che sono state messe a punto queste particolari tecniche di potatura.

La cimatura è il metodo più usato dai coltivatori per aumentare le rese produttive, ma è molto utile anche per ottimizzare gli spazi di coltivazione, evitando così il sovraffollamento delle piante.

La rimozione della cima apicale darà vita a due nuove cime, stimolando la pianta a sviluppare ramificazioni secondarie. L'obiettivo è quello di evitare che le piante assumano la famosa forma ad albero di Natale, per permettere alla luce di irradiare tutta la pianta e alle sostanze nutritive di diffondersi al meglio.

La forma ottenuta con la tecnica del topping è quella preferita da tutti i coltivatori: per l'indoor, perchè lo spazio di crescita è spesso scarso; per l'outdoor, perchè i cespugli sono più discreti.

Il main-lining

Il Main-lining – chiamato anche Fluxing – è una tecnica di potatura della cannabis divenuta molto famosa negli ultimi anni. Come per le altre tecniche citate, l'obiettivo finale è quello di dare forma alle piante per ottimizzare gli spazi di crescita e ottenere raccolti più abbondanti.

Il main-lining si base su un principio piuttosto ingegnoso, che prevede di dare forma alle piantine forzandole a sviluppare un fusto principale in una forma simile a quella del collettore di un motore, simile a una struttura a Y.

Il processo va ripetuto su tutte le nuove ramificazioni nate durante la fase vegetativa. Se eseguita bene, questa tecnica permette di creare molteplici cime apicali, che possono essere raddoppiate tutte le volte che si vuole.

Il main-lining consente di controllare il dominio apicale, ma per funzionare ha bisogno di simmetria.

Le piante, infatti, tendono a sviluppare maggiormente le parti più vicine alla sorgente luminosa, destinando lì gran parte delle energie. Questa tecnica va ad alterare l'equilibrio ormonale della pianta. In che modo?

Quando un ramo sta crescendo ad una velocità più rapida rispetto alle altre, è necessario rallentarne lo sviluppo, legando la cima per abbassarla all'altezza delle altre. A questo punto la pianta dirigerà le sue energie verso il successivo ramo principale.

In questo modo si induce la pianta a bilanciare l'energia tra le diramazioni principali, ottenendo un robusto e grazioso cespuglio.

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Lo Schwazzing

Lo Schwazzing è una tecnica di potatura che consiste in una defogliazione molto aggressiva. Prevede la rimozione di un gran numero di foglie grandi da una pianta, al fine di esporre alla luce quanta più superficie possibile.

Il termine schwazzing fu coniato da Joshua Haupt nel libro Three a Light; secondo Haupt questa tecnica permette di ottenere rese mastodontiche dalle proprie piante di cannabis.

Lo Schwazzing andrebbe eseguito due volte nel ciclo di crescita di una pianta. La prima avviene poco prima dell'inizio della fase di fioritura.

Il coltivatore dovrà rimuovere la maggior parte delle foglie più grandi delle piante, lasciandole quasi completamente spoglie, dopodichè dovrà cambiare il foto-periodo in 12 ore di luce e 12 di buio, per indurre la fase di fioritura.

Priva di foglie, la pianta sarà completamente esposta alla luce e svilupperà fiori dove diversamente non sarebbe riuscita, a causa dell'ombreggiatura delle foglie. Lo schwazzing viene ripetuto a circa un terzo della fase di fioritura, indicativamente 20 giorni dopo la prima esecuzione.

Saranno di certo nate nuove foglie che impediscono alla luce di stimolare direttamente le infiorescenze; esposte nuovamente alla luce, le cime inizieranno a diventare più grandi.

In questa fase della crescita la pianta non produce più tante foglie e si consiglia di conservare quelle che spunteranno per favorire il naturale ciclo biologico.

Il Lollipopping

Il Lollipopping è una tecnica di potatura che si basa sul principio del less is more. Consiste nella rimozione delle cime ascellari e delle ramificazioni più basse della pianta di cannabis, in modo da convogliare tutte le energie verso le cime apicali, stimolandole a diventare più grandi e compatte.

Non è una tecnica molto complicata, richiede solo una discreta quantità di tempo, perché bisogna essere sicuri di dove e cosa tagliare.

La zona dove realizzare il Lollipopping corrisponde al terzo inferiore della pianta di cannabis, e non bisogna mai andare oltre la metà. La parte infioriore della pianta riceve meno luce ed è sempre la più propensa a sviluppare le infiorescenze popcorn.

L'obiettivo è quello di rimuovere le ramificazioni inferiori per favorire la crescita delle cime apicali. Il momento migliore per il Lollipopping è la terza settimana di fioritura.

In questa fase la pianta di marijuana dovrebbe aver rivelato tutte le gemme da cui si svilupperanno le cime; rimuovendo le ramificazioni e le gemme più basse in questo momento, permetteremo alla piante di non sprecare energie nello sviluppo di cime di qualità inferiore.

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