In questo articolo vi parleremo della patente e dell'uso di cannabis light, ci sono problemi? Si rischia qualcosa? Cos'è la cannabis e come influisce sul nostro organismo? Leggi tutto l'articolo per scoprire se ci sono controindicazioni per un tema così importante. Nello specifico vi racconteremo:
- Cos'è la cannabis
- Test antidroga
- Come funzionano i test
Negli ultimi anni molte persone hanno iniziato ad assumere Cannabis light, gli effetti del Cbd sono studiati dalla comunità scientifica, è un argomento di cui se ne parla spesso e le applicazioni terapeutiche di questa pianta sono diventate numerose. Un quesito che spesso le persone si pongono, utilizzando le infiorescenze è: rischio il ritiro della patente?
Cos'è la Cannabis?
Intanto facciamo chiarezza: all'interno della Cannabis esistono moltissimi cannabinoidi, tra i più famosi vale la pena ricordare il Thc, che è responsabile dell'effetto psicoattivo della pianta. Un altro cannabinoide molto importante e molto presente nella Cannabis è il Cbd, che invece non ha effetti psicotropi. All'interno delle infiorescenze di Cannabis light legale la concentrazione di Thc consentita per legge deve essere inferiore allo 0,2%. Nonostante questo, alcuni studi scientifici del settore rivelano che il Cbd agisce su diversi meccanismi del sistema nervoso centrale e produce quindi un'ampia gamma di effetti e non si può escludere che possa avere un influsso negativo sull'idoneità alla guida, soprattutto legata alla soggettività di come ogni singolo organismo reagisca con il Cbd.
Il primo consiglio che viene voglia di suggerire quindi è: se avete usato la Cannabis light è bene non rischiare e non mettersi al volante.
Anche se la percentuale indicata nella confezione è conforme alla legge (Thc inferiore al 0,2) si potrebbe incorrere in qualche problema. Le analisi, che le forze dell'ordine possono richiedere, servono per rintracciare solamente il Thc, non il Cbd, anche se appunto le analisi potrebbero risultare positive.
Test antidroga
I test antidroga esistono da parecchi anni e vengono utilizzati per rilevare determinate sostanze nel corpo umano, anche se il Cbd non rientra tra queste sostanze, una persona che dovesse farne uso per motivi terapeutici, il test potrebbe risultare positivo. Dipende dal tipo di analisi effettuate e dalle abitudini personale del soggetto che si sottopone al test.
Se una persona ha consumato CBD prodotto da fonti sicure (che garantiscono una presenza di THC nella norma) il rischio di risultare positivo è molto basso. Se invece il CBD consumato è di provenienza non certificata esiste un forte pericolo di risultare positivi ai test.
Come funzionano i test
Quando si viene fermati e si risulta positivi ad un test antidroga, il campione preso in esame viene mandato ad un laboratorio dove viene realizzata un'ulteriore analisi di conferma, effettuata attraverso l'utilizzo della gascromatografia-spettrometria di massa. Quando il campione è stato analizzato con questa tecnica, ci sarà la possibilità di dividere le percentuali esatte presenti di THC e CBD e dipanare quindi ogni possibile dubbio sulla vostra situazione.
Se avete acquistato quindi un prodotto certificato che garantisce le quantità esatte di cbd e thc presenti nelle infiorescenze, avrete la garanzia di non risultare positivi a questo secondo test.
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