Se uso cannabis posso concentrarmi?

Se uso cannabis riesco a concentrarmi?

Le opinioni sul consumo di cannabis si sprecano, il web è invaso da forum in cui si parla degli effetti della cannabis sul cervello umano e di come l'erba influisca sulle normali azioni quotidiane. Gli effetti della cannabis sul corpo – al pari di ogni altra sostanza – sono estremamente individuali, ed è impossibile fornire un'opinione univoca sul tema. Spesso i forum che parlano degli effetti negativi della marijuana sono gestiti da persone che non l'hanno mai assunta e che basano le loro opinioni esclusivamente su un pensiero mainstream, proibizionista e anche un po' datato. La cannabis può diventare un'alleata preziosa, potente e versatile, in grado di allevare i sintomi di molti disturbi come lo stress, l'ansia e l'insonnia. Di cannabis non si muore né si diventa scemi, con le dovute accortezze. Vi parleremo di:

  1. Quali sono gli effetti della cannabis sul cervello?
  2. Cannabis e lavoro
  3. Cannabis e adolescenti
  4. Cannabis e studio
  5. Concentrazione e cannabis sativa
  6. Come fa la cannabis a stimolare l'energia?
cannabis

Quali sono gli effetti della cannabis sul cervello?

Secondo la scienza, i cannabinoidi influenzano direttamente gli impulsi elettrici del cervello umano.

Tuttavia, varietà di Cannabis diverse, con un contenuto di cannabinoidi diverso, provocano effetti diversi: le varietà Indica tendono ad indurre sonnolenza e a rallentare le funzioni operative del cervello, mentre le varietà Sativa sono rinomate per la loro capacità di stimolare mentalmente chi le assume.

L'impatto più significativo è quello sulla memoria, soprattutto quella a breve termine, che è la più vulnerabile agli effetti della marijuana. Le informazioni del presente e l'interazione con l'ambiente circostante sono le più colpite, insieme all'elaborazione di pensieri e ricordi a breve termine e alla concentrazione, che vengono drasticamente ridotte.

In un contesto poco familiare che richiede risposte rapide, questo effetto può risultare negativo.

Il nostro corpo è disseminato di recettori della cannabis, che contribuiscono alla comunicazione tra il nostro sistema nervoso centrale e il resto del corpo. Quando si assume cannabis, i composti dell’erba si legano al sistema endocannabinoide, generando le note e innumerevoli potenzialità terapeutiche della cannabis.

In soldoni, il sistema endocannabinoide è un sistema di autoregolamentazione il cui obiettivo primario è la creazione di un equilibrio ottimale nella mente e nel corpo. Quando assumiamo composti come il THC o il CBD, essi interagiscono con l’ECS e l’equilibrio del sistema cambia nel suo insieme.

Cannabis light

Cannabis e lavoro

La marijuana può influire in maniera negativa anche sulla cosiddetta memoria di lavoro. Si tratta della capacità di elaborare in tempo reale le informazioni che ci arrivano dall'esterno; si attiva quando si sta imparando qualcosa ed aiuta a costruire connessioni tra le cose, tra i concetti o le persone.

Secondo alcuni studi, le persone sotto gli effetti del THC tendono ad avere una capacità mnemonica di lavoro inferiore rispetto alle persone sobrie. Gli effetti della Cannabis impediscono di svolgere correttamente alcune azioni, riducendo la concentrazione verso gli stimoli esterni.

Questo tipo di memoria è anche correlata alla concentrazione. Alcune persone sotto gli effetti della Cannabis possono sembrare distratte e, talvolta, hanno difficoltà a pronunciare in modo appropriato le parole o si esprimono con concetti poco comprensibili.

Secondo alcuni studi, la stessa memoria in cui immagazziniamo il nostro vocabolario potrebbe essere influenzata negativamente dall'uso della Cannabis. Una ricerca condotta su 3300 individui durante un periodo di 25 anni ha scoperto che i consumatori di marijuana "perdono" una parola ogni cinque anni di consumo continuato.

Il risultato finale però dipende sempre dal proprio stato mentale e dal contesto. Se per lavoro bisogna interagire con molte persone ed essere reattivi a stimoli esterni, la marijuana di certo non diventerà il nostro miglior alleato. Chi svolge lavori creativi o solitari percepisce un beneficio dall'assunzione di cannabis, riuscendo a isolarsi dal mondo esterno, con il risultato di seguire il proprio flusso creativo.

Via libera quindi per grafici, illustratori, scrittori e programmatori!

cannabis light

Cannabis e adolescenti

Ovviamente, quando si parla degli effetti della cannabis sull'organismo, si fa riferimento al corpo umano che ha già terminato il suo sviluppo. Parliamo quindi degli effetti della cannabis sugli adulti. Tali effetti cambiano di molto negli adolescenti, che mai dovrebbero assumere cannabis né altre sostanze psicoattive.

Durante la crescita infatti, la marijuana può ridurre le capacità di elaborazione e di apprendimento, la memoria, e interferisce con la costruzione delle connessioni tra aree legate all'apprendimento, alla memoria e alla socialità.

Gli studi che esaminano il funzionamento del cervello nei giovani che fanno uso regolare o cronico di cannabis (per regolare si intende dalle 10 alle 19 volte al mese e per cronico 20 o più volte al mese) mostrano potenziali anomalie in alcune regioni del cervello. Comprese quelle che interessano la memoria ed il funzionamento esecutivo.

Si evince che come con le altre sostanze psicoattive, più giovane è l’età in cui si inizia ad utilizzare sostanze, più è probabile che venga sviluppata una dipendenza in età adulta.

Cannabis e studio

Gli effetti dell'assunzione di marijuana durante le attività “intellettuali” variano da persona a persona. L'effetto infatti dipende da molti fattori e l'unica strada è quella di fare dei tentativi.

C'è un aspetto importante da tenere in considerazione per gestire al meglio gli effetti durante una sessione di studio: scegliere le genetiche giuste.

La cannabis sativa infatti ha un effetto positivo sul cervello, rende attivi e creativi, senza generare la nota sensazione di sonnolenza associata all'erba. Dopo lo studio invece via libera all'assunzione moderata di cannabis, che di certo non vi farà dimenticare quello che avete appena appreso.


Concentrazione e cannabis sativa

Le varietà di cannabis sativa contengono un’elevata quantità di cannabinoidi (fino a 111) che possono fornire più energia, senza il rischio di annebbiare la mente.

Molti detrattori della cannabis tendono ad insistere sulla sua capacità di rendere pigri e poco produttivi. La cannabis è una pianta dalle potenzialità sterminate, ed è quasi impossibile dare una definizione univoca alla sostanza e ai suoi effetti.

Esiste un gran numero di persone che fuma erba regolarmente ed afferma di restare operativa anche sotto effetto di cannabis.

cannabis

Ci sono molte varietà di cannabis che privano il consumatore di ogni energia, e sono quelle genetiche perfette per rilassarsi e distendersi dopo una lunga giornata. La maggior parte dei fumatori però sa che tante altre varietà di cannabis - specialmente le sativa - hanno effetti opposti.

Questo perché ogni varietà di marijuana contiene cannabinoidi diversi, in proporzioni variabili. Per questo motivo la cannabis sativa offre sensazioni più stimolanti e non induce stanchezza o sonnolenza. Esse in genere contengono una maggior quantità di cannabinoidi che stimolano la produzione di dopamina nel cervello rispetto alle varietà indica.


COME FA LA CANNABIS A STIMOLARE L'ENERGIA?

La produzione di dopamina ci permette di avvertire un senso di piacere e soddisfazione, che ha un effetto motivazionale sul cervello, grazie alla sensibilità alla sostanza dei recettori dei cannabinoidi CB1 e CB2.

La dopamina viene rilasciata quando facciamo le cose che promuovono la nostra sopravvivenza, come mangiare, imparare cose nuove o fare sesso. Il rilascio di dopamina ci fa sentire talmente bene, da indurci a rifare queste cose ancora e ancora.

Il sistema di ricompensa della dopamina è collegato all’apprendimento e alla memoria: quando si sperimenta una sensazione di benessere, il cervello associa il contesto circostante e le informazioni che da esso derivano con il piacere imminente.

Ad esempio, quando si sente odore di cibo prima di mangiare, il cervello inizia a rilasciare dopamina in previsione del momento in cui si mangerà.

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