Piccola pianta di cannabis light

Tecniche di coltivazione seminare Cannabis.

Come si coltiva la cannabis? Questo quesito era tabù fino a poco tempo fa. Ma in un momento storico, come quello che stiamo vivendo la pianta di Cannabis sta tornando ad avere un nuovo splendore. Questo fatto nasce dalla diffusione su larga scala della cannabis light soprattutto.

Una nuova frontiera dell'economia mondiale che ha sdoganato diversi concetti e pregiudizi. Ed ha aperto un dibattito nella società civile ancora in corso. Soprattutto in ambito terapeutico.

Quando finisce l'inverno e arriva la primavera si avvicina il momento della semina. Ogni coltivatore, ogni contadino sa che questo è un momento fondamentale per avere un buon raccolto. Ma cominciamo dall'inizio, come si prepara un buon terreno per coltivare la Cannabis?


Preparare il terreno e le migliori condizioni per la coltivazione

La conformazione del terreno per la coltivazione della canapa è fondamentale. La cannabis ha una grande capacità di adattamento e può essere coltivata con diverse modalità. Il terreno, per essere messo nelle migliori condizioni deve essere lavorato in profondità e deve avere una buona capacità di drenaggio. Ma non solo, il suolo deve avere il giusto apporto di nutrimento e ci devono essere le condizioni migliori anche dal punto di vista dell'umidità.

Il terreno dove coltiviamo è importante ma anche la temperatura ambientale dove cresce la pianta è una costante da tenere in considerazione. Quella ideale per la coltura della Canapa si aggira tra i 19 e i 25 gradi centigradi, un clima mite ma non troppo caldo. Certe genetiche sono in grado di sopravvivere a temperature sotto lo zero, che arrivano addirittura a -5°, anche se il processo di crescita si arresta in seguito a escursioni troppo basse.

Acqua e luce sono altri due fattori fondamentali. L'acqua perché garantisce l'apporto vitale per le piante mente la luce favorisce lo sviluppo della fase vegetativa e della fioritura. Alcuni studi affermano che sono necessari almeno 250-300 ml di pioggia durante il periodo vegetativo. O lo stesso apporto indotto.

La luce è necessaria allo sviluppo vegetativo della canapa, che ha una forte esigenza di energia luminosa. La cannabis è sensibile alle ore di luce della giornata perché è una pianta che tende ad anticipare la fioritura, soprattutto quando le giornate si accorciano. Per questo motivo è sconsigliato seminare troppo in ritardo.

La concimazione è un altro dei parametri da tenere sotto controllo. Uno campo seminato a canapa produce grossi quantitativi di materiale vegetale, relativamente a un breve periodo di crescita. L'apporto di azoto (soprattutto nelle prime 5-7 settimane) è importante, mentre potassio e fosforo sono importanti durante il periodo della fioritura.

Nella coltivazione della canapa italiana, nel passato si usava il letame come concime, con 20-30 tonnellate per ettaro. Subito dopo lo spargimento si faceva una prima aratura. In un secondo momento, attraverso un'altra aratura più profonda e più in là nel tempo, venivano aggiunti altri concimi biologici derivati da semi (colza, girasole, lino ecc...) ma anche scarti animali.


Come concimiamo noi

Abbiamo scolpito nel nostro dna un grosso legame con il territorio che ci circonda. Le nostre piantagioni sono l'emblema di questo tipo di filosofia. Perché abbiamo a cuore il nostro territorio, le nostre Terre.

Noi di Terredicannabis abbiamo una missione: coltivare cannabis nel rispetto dell'ambiente. La natura che ritorna alla natura! Rispettiamo il suolo in maniera semplice e naturale.

Usiamo la terra per far crescere una pianta. In modo bio, nel rispetto del paese e delle persone che ci vivono. Senza inquinare, senza deturpare l'habitat degli animali ma anzi, lavorando in sinergia con esso. E favorendo uno scambio continuo di risorse naturali.

Per questo motivo pratichiamo il sovescio invernale con il “favino” (pianta di fava). Al termine della raccolta, i campi usati per la coltivazione vengono seminati con la fava, una pianta che cresce in maniera veloce e che necessita di nessuna cura. Durante il periodo invernale, i vari tipi di animali presenti nel nostro territorio, come daini, cervi, cinghiali ma anche pecore, mucche e corvi vengono al campo a mangiare le fave.

Non solo! Dopo una scorpacciata di questo delizioso legume gli animali provvedono a lasciare escrementi in grossa quantità, che “tritati e impastati” dall'aratura e fresatura vanno a generare una buona base di concime naturale.

 

Seminare Cannabis

Il periodo migliore per seminare la Cannabis dipende dalle condizioni del tempo. Il calendario potrebbe essere un aiuto ma è preferibile usare le vecchie tradizioni contadine: le condizioni del tempo. Che rimangono l'unico strumento in grado di garantire la migliore semina, nonché le migliori tecniche di coltivazione.

In teoria bisognerebbe seminare con una temperatura giusta (almeno 9-11°C). Da metà febbraio ai primi di aprile è un range di tempo abbastanza preciso per poter seminare. Di solito ogni seme ha bisogno di poco tempo per germogliare (24-48 ore).

Se il suolo è ben idratato e il clima è mite al punto giusto le giovani piante spunteranno dopo pochi giorni (5-10). Chiaramente queste regole valgono a seconda del tipo di cannabis che dovremo piantare, del clima, del terreno e delle condizioni esterne. La canapa industriale per fibra è quella che va piantata prima possibile, quella per i semi di canapa giorni dopo, a metà marzo circa.

Anche la densità di semina è fondamentale. Per la coltivazione a biomassa i solchi ogni 10-20 cm sono sufficienti, invece per le infiorescenze, un metro-un metro mezzo di distanza, tra ogni pianta possono essere sufficienti per avere il giusto spazio vegetativo.

Un'altra accortezza, se state seminando per ricavare infiorescenze è la Pacciamatura. Una sorta di copertura (con teli appositi) del terreno che lascia uno spiraglio aperto solo per il seme. Questa strategia si applica per difendere i singoli germogli e per garantire il giusto apporto di nutrienti (non fa crescere erbe infestanti che “ruberebbero” linfa vitale alle piante di canapa. In più questo sistema è in grado di regolare il flusso dell’acqua piovana, garantendo il giusto apporto.

Infine la profondità di semina. Quella ideale raggiunge 3-5 cm. Attenzione a non “fare solchi” più profondi: i germogli avranno difficoltà a raggiungere l'esterno. Ma neanche troppo in superficie, piantare la canapa a un centimetro di profondità potrebbe creare un letto secco e la germinazione irregolare.

Tutto questo discorso è valido per le coltivazioni all’aperto, poi ci sono svariate regole anche per la coltivazione indoor. Ma questa è tutta un’altra storia.

Ora, non vi resta che seminare. E dopo la semina...

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