foglia di marijuana

Usare foglie di marijuana per fare distillati

La maggior parte delle persone è convinta che le foglie di marijuana siano un inutile scarto da buttare via. E invece no! Se avete scartato delle foglie, recuperatele e se avete amici coltivatori (di cannabis light si spera) chiedetegli di regalarvi un po' di foglie. Sono tantissime le cose che si possono fare con le foglie di marijuana, in questo articolo ne vedremo alcune, concentrandoci infine proprio sui distillati. Ecco cosa vedremo:

  1. Come usare le foglie di marijuana
  2. Proprietà delle foglie
  3. Metodi di estrazione
  4. Ricetta e preparazione
  5. Distillato al CBD

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Come usare le foglie di marijuana

Una pianta di cannabis, come una pianta di cannabis light, è in grado di offrirci una grande quantità di materia vegetale. Siamo abituati a pensare alle cime come l’unica materia prima degna di considerazione.

Se ci fate caso però, anche le foglie di marijuana, seppur in misura minore, sono cosparse di tricomi. Questo significa che contengono una percentuale di principio attivo, certamente inferiore alle cime, ma pur sempre interessante dal punto di vista degli estratti e dei distillati.

Oltretutto, oltre ai distillati di cannabis, di cui ci occuperemo ampiamente nei prossimi paragrafi, è possibile realizzare tantissime cose con le foglie di marijuana. Vediamone alcune:

Burro alle foglie di marijuana: oltre a essere un burro aromatizzato e a base del principio attivo che sceglieremo, può essere un’ottima base per altre ricette. Basterà usare due pentolini per far cuocere a bagnomaria 100 grammi di burro e 100 grammi di foglie essiccate e triturate, per circa quaranta minuti. Mescoliamo, filtriamo il burro in una formina adeguata e lasciamo raffreddare.

Tisana alle foglie di marijuana: una tisana che vi piace molto e un cucchiaino di burro alla marijuana. O se preferite mettete le foglie, sempre secche e tritate, in un filtro da tè e immergete nell’acqua bollente per cinque minuti.

Biscotti: fate la pastafrolla con 50 grammi di burro alla marijuana e preparate i vostri biscotti preferiti.

Blunt: se sei solito rollare le tue joints prova a farlo con una foglia di marijuana bella larga al posto delle cartine normali. È molto più salutare e sentirai che gusto.

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Proprietà delle foglie

Vi farà piacere sapere che, oltre alle proprietà benefiche del principio attivo, che possiamo ottenere tramite estrazione o distillazione, le foglie di marijuana sono ottime anche mangiate fresche. Come la fibra di canapa, sono ricche di ferro, calcio, magnesio, antiossidanti e vitamine, in particolare la C e la D.

Contengono anche fibre e sali minerali, ottimi per ristabilire un equilibrio intestinale in modo del tutto naturale, e amminoacidi, essenziali per la rigenerazione delle nostre cellule.

Le foglie di marijuana fresche possono essere considerate un super food, al pari delle bacche di goji, delle fave di cacao o della spirulina. Una volta lavate, possono essere consumate a pezzetti nell’insalata oppure frullate insieme agli ingredienti per un frullato, per una centrifuga o per un brodo vegetale.

Metodi di estrazione

Un distillato che contiene solo cannabinoidi è inodore e insapore, può essere aggiunto con facilità a ogni tipo di bevanda o cibo e non richiede alcun processo di cottura o riscaldamento.

Un distillato che contiene anche terpeni invece, che come sappiamo bene sono i portatori dei vari aromi che tanto amiamo della cannabis o della cannabis light, avrà invece un profumo definito e intenso. È il caso degli oli essenziali, che vengono ottenuti proprio tramite il classico processo di distillazione.

Creare distillati significa ottenere un prodotto finale performativo anche dal punto di vista della potenza, in alcuni casi arrivando fino al 95% di principio attivo. Parliamo di una percentuale molto più alta di quella contenuta dalle sole infiorescenze e in alcuni casi anche dagli estratti.

Inoltre, se gli estratti di cannabis e di cannabis light hanno un elevato standard di purezza, i distillati riescono a superarlo, proprio per via del processo di estrazione che non prevede l’utilizzo di solventi. A parte quella con alcool infatti, che vedremo e che può essere sperimentata per preparare degli ottimi digestivi, liquori o grappe a base di CBD, la distillazione classica è un processo che utilizza solo calore e raffreddamento.

Il calore fa evaporare le varie componenti, il vapore viene passato attraverso un sistema di raffreddamento che permette di separare e isolare i vari cannabinoidi e terpeni dalle altre componenti della pianta di cannabis.

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Possiamo distinguere tra due principali processi di distillazione:

  • distillazione semplice: avviene tramite un apparecchio formato da due ampolle o contenitori collegati da un tubo. Nella prima ampolla si fa evaporare l’acqua con la materia vegetale, le sostanze volatili passando per il tubo refrigerato tornano a condensarsi sotto forma di distillato. Con questo processo di estrazione è possibile separare due componenti.
  • distillazione frazionata: con questo processo di estrazione è possibile isolare più di due sostanze, i vari componenti sono separati in base alla loro volatilità tramite una colonnina di vetro che viene aggiunta all’apparecchio tradizionale di distillazione semplice. All’interno della colonnina i vari componenti subiscono diversi processi di evaporazione e condensazione a seconda della loro volatilità. Questo permette ad esempio di separare per poi condensare insieme cannabinoidi e terpeni, oppure di isolare determinati cannabinoidi e creare estratti, o meglio distillati, con un principio attivo molto alto e quindi molto potente.

I distillati di cannabis e di cannabis light hanno già trovato posto nel mondo gastronomico. È ragionevole pensare che trovino spazio anche nel mondo cosmetico e per la loro purezza e potenza, senz’altro nel mondo della cannabis terapeutica.

Un distillato al CBD per esempio, può essere un prodotto mirato ed efficace per il trattamento di alcune patologie. Al contrario un distillato al THC altamente concentrato ma non ben bilanciato con altri cannabinoidi può essere troppo forte e provocare spiacevoli effetti collaterali.

È importante essere preparati sia sui passaggi corretti della distillazione che sul bilanciamento dei vari cannabinoidi. Non è una cosa su cui improvvisare, certo si può provare a sperimentare a casa, ma prima di tutto avremo bisogno di acquistare l’attrezzatura, poi dovremo documentarci e studiare in modo da acquisire le giuste competenze.

Non dimentichiamo che la distillazione è l’arte degli oli essenziali e dei profumi, se siete interessati a imparare cercate dei corsi specializzati, tutto quello che imparerete vi sarà utile anche per la distillazione delle foglie di cannabis o ancora meglio delle foglie di cannabis light.

Quella che si può sperimentare comodamente a casa invece è la distillazione a base di alcool, che può essere una buona scelta per chi ama preparare digestivi, liquori e grappe.

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Distillato al CBD

Prima di acquistare o pensare di preparare un distillato, assicuratevi che la materia vegetale a vostra disposizione sia di prima qualità e provenga da coltivazioni biologiche e certificate, prive di pesticidi e metalli pesanti, proprio come fareste quando acquistate dell’erba online o in uno shop.

Noi di Terre di Cannabis stiamo pensando alla possibilità di offrirvi il meglio delle nostre coltivazioni anche sotto forma di distillati, nel frattempo potreste provare uno dei nostri oli al CBD o una delle nostre varietà di magnifiche infiorescenze 100% made in Italy. Possiamo recapitarti la nostra erba legale a domicilio in completo anonimato. Dai un’occhiata ai nostri prodotti e non dimenticare che il sito utilizza i cookie solo per migliorare la tua esperienza.

Ma veniamo al distillato, se non siamo sufficientemente informati e se non abbiamo a disposizione l’attrezzatura per una distillazione professionale, una scelta saggia può essere quella di preparare senza alcun rischio, nella tranquillità della nostra cucina, un distillato al CBD sotto forma di liquore alle foglie di marijuana light ottenuto tramite macerazione.

Ricetta e preparazione

Ecco la ricetta, che potete modificare con una o due delle spezie che preferite:

Ingredienti

  • 1 litro d’alcol per uso alimentare;
  • 250 grammi di foglie di marijuana light coltivate in modo biologico e certificato
  • scorza grattugiata di limoni biologici;
  • un pizzico di zenzero
  • un pezzetto di cannella
  • 1 litro d’acqua;
  • 500 grammi di zucchero di canna biologico.

Preparazione:

Prima di tutto sappiate che le foglie devono essere secche, quindi se non lo sono già lasciatele seccare per almeno quindici giorni. Poi tritatele come fareste con il prezzemolo, aggiungete la scorza di limone grattugiata, lo zenzero e la cannella, mescolate per bene e lasciate riposare in un barattolo per un paio d’ore.

A questo punto coprite tutto con il litro d’alcol, chiudete ermeticamente e lasciate macerare per quindici, venti giorni. Dopo aver chiuso il barattolo, copritelo con la carta argentata o con uno strofinaccio da cucina in modo che non prenda luce e tenetelo in un luogo buio e asciutto.

Trascorso il tempo indicato, aprite il barattolo e filtrate il macerato utilizzando un colino a maglie strette. Mettete da parte il macerato e preparate lo sciroppo con l’acqua e lo zucchero di canna. Versate il litro d’acqua in un pentolino e mettetelo sul fuoco basso, versate lo zucchero e mescolate fino a poco prima dell’ebollizione. Spegnete e lasciate raffreddare.

Una volta che lo sciroppo sarà freddo, non dovrete fare altro che unirlo al macerato e, meraviglia, ecco pronto il vostro liquore alle foglie di marijuana (marijuana legale di raccomando).

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