Una pianta di cannabis non smette mai di sorprendere: un altro cannabinoide è finalmente approdato in modo ufficiale nel mondo della cannabis light. Si tratta del cannabigerolo o CBG, un cannabinoide estremamente potente ma completamente privo di effetto psicoattivo. In questo articolo scopriremo insieme le sue proprietà terapeutiche. Ecco che cosa vedremo:
- La cannabis nella terapia del dolore
- CBG contro il dolore
- Vaporizzare CBG, una garanzia
La cannabis nella terapia del dolore
L’efficacia della cannabis nel trattamento del dolore è stata dimostrata ampiamente da diversi studi. Già nel 1839, un medico irlandese di nome O'Shaughnessy, aveva intuito le proprietà terapeutiche della pianta di cannabis, cominciando così ad utilizzarla su pazienti affetti da diverse patologie.
Nel 1964 sono stati condotti altri studi da un ricercatore israeliano di nome Mechoulam, al quale fu chiaro che i cannabinoidi (THC, CBD, CBG e molti altri) sono in grado di interagire con il sistema endocannabinoide del nostro cervello. Cerchiamo di capire come funziona: il sistema endocannabinoide ci aiuta a rafforzare il nostro sistema immunitario, a rilassare mente e muscoli e a favorire la digestione. Migliora il sonno e l’umore e favorisce l’assimilazione di nutrienti.
La cosa interessante è che il nostro sistema endocannabinoide si attiva da solo, in modo del tutto naturale in condizioni di benessere, attraverso recettori, che interagiscono con le sostanze endocannabinoidi prodotte dal nostro organismo. Ecco il motivo per cui il nostro corpo è così predisposto ad assumere cannabinoidi e assimilarne le proprietà terapeutiche, che sono davvero tante.
Isolare il principio attivo dei cannabinoidi, consente di creare degli ibridi ad hoc da utilizzare per il trattamento di varie patologie, parliamo in questo caso di cannabis terapeutica, la cui validità è stata dimostrata da tempo dal grande numero di ricerche e studi condotti.
Non è un caso che, come spiega bene questo articolo, un decreto firmato dall’assessore della Sanità in Sicilia, sancisca che la cannabis terapeutica sarà fornita gratuitamente ai pazienti affetti da dolore cronico e neuropatico e da spasticità da sclerosi multipla, che non dovranno fare altro che rivolgersi alle strutture pubbliche con la prescrizione medica, perché la Regione Sicilia si faccia carico di tutte le spese.
CBG contro il dolore
La maggior parte delle persone non conosce ancora le formidabili proprietà terapeutiche del cannabigerolo o CBG, un cannabinoide fino a questo momento meno conosciuto rispetto a THC e CBD, dei quali ormai sappiamo quasi tutto.
Eppure, il cannabigerolo non è un cannabinoide come gli altri, è il padre di tutti i cannabinoidi, il primo a essere sintetizzato nella pianta di cannabis, quello grazie al quale possono essere sintetizzati tutti gli altri cannabinoidi, compresi THC e CBD. Proprio per questa ragione la percentuale di cannabigerolo presente in una pianta di cannabis matura è estremamente bassa e fino a poco tempo fa, nessun ricercatore si era mai trovato ad analizzare le sue incredibili proprietà terapeutiche.
I primi studi sono stati condotti solo nel 1964 dallo scienziato Y. Gaoni, che ne ha isolato il principio attivo per la prima volta. Completamente privi di effetto psicoattivo, i fiori di CBG possono essere utilizzati con ottimi risultati nel trattamento del dolore muscolare e della fibromialgia, delle lombalgie, dell’artrosi e delle artriti reumatoidi nonché nel trattamento delle emicranie e dei dolori mestruali.
Vaporizzare CBG, una garanzia
Il miglior modo per godere delle proprietà terapeutiche del cannabigerolo è la vaporizzazione.
La combustione, infatti, oltre ad essere nociva per la nostra salute, brucia e disperde più dell’80 % di principio attivo, limitando la sua azione sul nostro sistema endocannabinoide.
La vaporizzazione invece ci permette di assumere più del 90% di principio attivo. Inoltre, in quasi tutti i vaporizzatori per erba può essere regolata la temperatura, fattore che fa davvero la differenza nella nostra esperienza con la cannabis light.
Ogni cannabinoide rilascia il massimo del suo principio attivo ad una determinata temperatura.
Per un effetto ottimale, i fiori di CBG possono essere vaporizzati a 210°, il cannabigerolo ha bisogno di un certo calore, a differenza del cannabidiolo (CBD) che invece può essere vaporizzato tra i 160 e i 180 gradi.
Scegliere CBG significa scegliere un modo naturale per prendersi cura del proprio equilibrio psicofisico, decidere di vaporizzarlo significa beneficiare realmente di tutte le sue proprietà terapeutiche.
Dì no alla combustione, dì sì al cannabigerolo!
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