Ragazza affetta da ansia da Thc

Sconfiggere la paranoia con il CBD

La storia di Agata, tra CBD e vaping

La cannabis è uno dei rimedi alternativi più utilizzati e potenti del pianeta. È utilizzata per trattare i sintomi di moltissime malattie, perché rilassa i muscoli e allenta le tensioni nervose, permettendo al corpo di sperimentare uno stato di relax di rara intensità. La cannabis è uno dei trattamenti più diffusi contro l'ansia e il merito è dei suoi principi attivi, che hanno la capacità di combinarsi in un mix di gran lunga più efficace delle benzodiazepine e di altri trattamenti farmacologici usati per trattare ansia, stress e insonnia. Tuttavia, proprio a causa della sua particolare composizione, spesso l'erba genera l'effetto contrario: in alcuni soggetti, infatti, la marijuana può causare ansia e panico e peggiorare, di fatto, lo stato mentale del paziente. 

Il modo più semplice per combattere gli effetti collaterali della cannabis è, ovviamente, interrompere l'assunzione. Come abbiamo già detto, però, si utilizza spesso per trattare i sintomi di malattie gravi, come patologie oncologiche e neurologiche; si tratta di problemi più complessi dell'ansia e, a volte, per i pazienti è preferibile imparare a gestire gli effetti collaterali della cannabis, invece di rinunciare in toto ai suoi benefici. 

Gestire gli effetti collaterali della cannabis, però, non è una passeggiata. Se proprio avete deciso di farlo, armatevi di pazienza e iniziate con l'assumere piccole dosi di marijuana, senza esagerare. Il primo step, infatti, sarà imparare i riconoscere i sintomi del bad trip e isolarli. Una volta familiarizzato con il malessere, invece, bisognerà passare alla fase 2 e iniziare ad affrontarlo con decisione. Per arrivare in fondo a questa operazione, occorre innanzitutto conoscere se stessi, essere consapevoli dei limiti del proprio corpo e soprattutto del proprio stato mentale al momento dell'assunzione.  


Agata, che ha sconfitto la paranoia con il CBD 

Nell'articolo precedente vi abbiamo raccontato la storia di Agata, giovane milanese che, da qualche anno, ha spostato casa e cuore ad Amsterdam. La ragazza si è trasferita nella città olandese per ragioni di studio e poi ha deciso di restare, complici la vivacità della scena musicale e – soprattutto - la possibilità di consumare marijuana senza problemi. La cannabis, infatti, è sempre stata la sua grande passione, protagonista indiscussa dei primi mesi olandesi. 

Cannabis light ad essiccare

Agata aveva creato la sua routine, battezzato i suoi coffee-shop del cuore, le varietà di cannabis e i growers preferiti, quando all'improvviso è cambiato tutto. Amsterdam le stava regalando finalmente quel rapporto con l'erba che aveva sempre desiderato: la cannabis era diventata un intermezzo piacevole, facilmente reperibile e, soprattutto, legale. Sembrava procedere tutto per il meglio, ma – a un certo punto – le cose hanno iniziato a cambiare.

Da un giorno all'altro, per Agata, è stato tutto diverso: era sparita la sensazione di relax e benessere che – da sempre – l'erba gli regalava, e aveva lasciato il posto ad ansia, manie di persecuzione e difficoltà a svolgere le attività quotidiane. 

Neanche la letteratura scientifica è riuscita a chiarire con certezza quali siano i fattori scatenanti delle crisi d'ansia legate al THC, figuriamoci la povera Agata. Per riprendere in mano la sua vita, la ragazza ha deciso di smettere del tutto con l'erba, fino a quando non ha incontrato la cannabis light, erba di coltivata in Italia, non psicoattiva e, soprattutto, legale dal luglio del 2018. È stata una folgorazione: finalmente poteva riprendere le sue  vecchie abitudini, senza il rischio di provare paranoia.

Ma, per Agata, le novità non si sono limitate al cambio di sostanza. La ragazza ormai aveva chiuso con la cannabis e, di conseguenza, anche con il fumo e non voleva in alcun modo ripiombare nella vecchie e cattive abitudini. Ci ha pensato un po' e poi ha preso la decisione più sana e intelligente possibile: svapare marijuana legale. 


Riconoscere i sintomi dell'ansia da THC 

Quando si parla di ansia, tutti hanno da dire la loro. C'è chi ha l'arma segreta, chi si fida solo dei fiori di Bach, chi ha una mix di erbe distensivo e chi, invece, consiglia solo di aspettare che passi. La verità è che l'ansia è ansia. L'ansia da THC si concretizza, nella pratica, in una sensazione negativa, che ci porta a pensare che stia per succedere qualcosa di brutto. La percezione del pericolo attiva una reazione fisica: il corpo si irrigidisce e , da lì, le reazioni variano da soggetto a soggetto. Alcune persone sudano freddo; altre sentono il cuore in gola e il battito aumentato; altri ancora accusano l'effetto a livello mentale e si convincono che stia per succedere qualcosa di terribile. 

I sintomi sono molto vari e, spesso, difficili da isolare. Questo, in alcune persone – ad esempio chi assume cannabis per gestire l'ansia - può provocare un ulteriore malessere. Ognuno reagisce alla sostanza a modo proprio, ed è per questo che il lavoro di individuazione dei sintomi è più che mai un percorso personale. Ciascuno di noi vivrà lo stato d'ansia sperimentando sintomi diversi, che deve imparare a individuare per dare forma al problema. 

Spesso il problema è solo una questione di varietà: ci sono alcune erbe che contengono una percentuale troppo alta di THC, tale da rendere la sostanza quasi “tossica” per l'organismo. Il THC innalza il livello di dopamina nel cervello, provocando una sensazione di benessere diffuso, a cui si può aggiungere un intenso rilassamento muscolare e uno stato mentale alterato. Le ricerche sugli effetti avversi - temporanei o permanenti - del THC dopo un lungo periodo di assunzione sono scarse, e i risultati poco coerenti fra loro. Esistono alcune evidenze riguardanti perdita di memoria a breve termine, psicosi, depressione e perdita parziale delle capacità cognitive. 

Varietà di cannabis light contro ansia

In generale, rendersi conto di essere nel bel mezzo di un attacco di panico è già un buon segno. Sapere che si sta vivendo una sensazione di confusione fisica e mentale è un buon modo per isolare il problema e gestirlo per quello che è. Se la sensazione di malessere e offuscamento è immediatamente ricondotta all'erba, si è già arginato il rischio di sentirsi sopraffatti dall'angoscia senza comprenderne il motivo.

Il secondo passo è fare dei respiri profondi e concentrarsi su ciò che di reale si ha intorno. Se si è in compagnia, sarà tutto più facile. In caso contrario, servirà un po' di concentrazione in più. L'importante è non lasciarsi trascinare dall'ansia, focalizzando la propria attenzione su un'azione che si conosce bene: si può camminare, uscire a fare una passeggiata, fare una doccia non troppo calda o parlare semplicemente con qualcuno e distrarsi. 

Il terzo step riguarda gli zuccheri. Quando il THC entra in circolo nel flusso sanguigno deve fare il suo corso, salvo combinarsi con principi attivi che gli sono antagonisti. È bene scegliere cibi zuccherini, in grado di tirare su la pressione. L'alimento migliore da mangiare in caso di crisi d'ansia da THC sono gli agrumi: grazie ai terpeni tipici di questi frutti, in grado di placare l'ansia e di reintegrare gli zuccheri persi.


Il CBD è il miglior antagonista del THC

Il THC è stato la molecola più studiata nel mondo della cannabis, fino all'arrivo del CBD. Da quando è stato scoperto, il cannabidiolo ha rubato del tutto la scena al CBD, visto che il suo campo di applicazione è di gran lunga superiore a quello del THC. Una volta individuate tutte le sue potenzialità, i genetisti hanno cominciato a selezionare le varietà di cannabis con alto contenuto di CBD, da utilizzare esclusivamente per il trattamento di alcune patologie. 

Come agisce contro il THC? Il CBD è un agonista dei recettori cannabinoidi GPR55, dei vanilloidi TRPV1 e TRPV2 e della serotonina 5-HT1a. Non si lega ai recettori CB1, cui si lega invece il THC, e agisce proprio su canali neurali diversi. Per questi motivi non risulta psicoattivo e non altera le funzioni psicologiche e psicomotorie dell'individuo.

Grazie al cosiddetto effetto entourage, il CBD aumenta e prolunga alcuni effetti utili del THC, come l’azione analgesica e anti dolorifica. Ha anche il potere di ridurre gli effetti avversi generati dal THC, agendo con successo su battito cardiaco, respirazione e temperatura corporea, ansia e manifestazioni paranoiche. 


Vaporizzare CBD: il modo migliore per dire basta al THC 

Vaporizzatore Mighty

La vaporizzazione è uno dei modi più salutari per consumare la marijuana, e parlando di CBD, è anche uno dei più efficaci. Agata, la nostra amica milanese, frequentava già da tempo i vaporizzatori, ma non ne era un utilizzatrice assidua. Appena arrivata ad Amsterdam ne aveva comprato uno e, pian piano, era diventato il suo metodo di assunzione preferito. Ma solo la sera: vaporizzare marijuana infatti non genera alcun odore, e per Agata era la soluzione perfetta per godersi le ultime boccate di marijuana a letto, senza dover aprire la finestra. 

La vaporizzazione ha molti pro: garantisce una maggiore discrezione – sia dal punto di vista estetico che dell'odore, offre un miglior controllo delle dosi e, soprattutto, la possibilità di gestire la quantità di CBD effettivamente assorbita. Vaporizzare marijuana light permette di ottenere un effetto paragonabile a quello di altri metodi di somministrazione, assumendo una quantità di CBD più piccola.

Grinder per sminuzzare erba

Si possono vaporizzare sia le infiorescenze di cannabis light che l'olio di cbd. Cosa cambia? Durante la vaporizzazione, il CBD arriva direttamente ai polmoni e da lì si diffonde nel sangue, senza passare dall'intestino né dal fegato. Di fatto, la quantità di CBD che raggiunge il flusso sanguigno si quadruplica, fino a raggiungere il 50-60% dell'olio vaporizzato.

Vaporizzare riduce anche il tempo di azione, che – nel caso dell'assunzione per via orale – passa anche per la digestioneAgata ha vissuto una grande rivoluzione: è passata in pochi mesi da fumatrice vecchia scuola a giovane vapers degli anni zero. Il miglioramento si è fatto sentire dopo pochissimo tempo. 

La sua ultima canna era stata un'esperienza veramente negativa. Era in casa da sola, finalmente a letto dopo una giornata interminabile. Era stanca morta e anche un po' stressata e, col senno di poi, ha messo a fuoco che sarà stato proprio il suo stato d'animo a generare quel malessere. Ma all'epoca non lo sapeva e, non avendo individuato la causa dell'ansia, si è fatta prendere dal panico. Sudava freddo e aveva dei capogiri, avrebbe voluto aprire la finestra e respirare un po' d'aria fresca, ma alzarsi dal letto le sembrava un'impresa impossibile. Ha aspettato, respirando a fatica, di potersi mettere in piedi, e ci è riuscita.

Dopo mezz'ora ha guadagnato la finestra e la tanto agognata aria fresca della notte. Solo dopo essersi ripresa del tutto, Agata si è resa conto di aver passato più di un'ora in quello stato di semincoscienza. Era tutto confuso, persino lo scorrere del tempo. Non era la prima volta che si trovava ad dover gestire un episodio di ansia da THC, ma giurò che sarebbe stato l'ultimo. 

Aver detto basta al THC ha fatto sparire del tutto l'ansia, che ha lasciato il posto a un relax generalizzato, sia muscolare che mentale, merito dell'azione del CBD. 

Un breve riassunto:

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